ALICE RIOLO RUSSO

ALICE RIOLO RUSSO

Alice, nata a Milano, sin da bambina mostra il suo interesse per il disegno e la pittura, passione trasmessa dal nonno materno, pittore, e dalla mamma che eredita anche lei le doti artistiche del padre. Porta avanti la sua passione frequentando il liceo artistico dove impara a conoscere alcuni dei suoi artisti ispiratori: Mirò, Wharol, Lichtenstein, Braque, Picasso, Mondrian, Renoir, Pollock.
Successivamente intraprende studi sanitari senza però abbandonare l’arte, realizzando così diverse opere e partecipando ad alcune mostre collettive. Attualmente continua a perfezionare e sperimentare nuove tecniche e ha aperto il suo negozio online, Peccati d’Arte.

Cos’è per te l’arte?

Per me l’arte è quella parte di mondo dove non ci sono regole, dove non ci si deve scontrare spiacevolmente con la realtà ma ne si può creare una propria, fatta su misura. P Per tanti l’arte è una cosa da pazzi ma sapessero quant’ è bello essere matti.

Il tuo percorso artistico è iniziato da giovanissima. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che l’arte sarebbe stata parte integrante della tua vita?

Ho sempre saputo che non avrei mai abbandonato l’arte ma è stato con il passare degli anni che ho capito che avrei dovuto realmente dedicare parte della mia vita a questa disciplina. Nel tempo si cresce, si maturano esperienze, le esigenze cambiano e ogni volta è necessario costruire il percorso più adatto a sé dando spazio a quello che più ci fa stare bene.

Hai citato artisti come Mirò, Wharol, Lichtenstein e altri nomi iconici: in che modo questi maestri influenzano concretamente le tue opere? C’è uno stile che senti più vicino al tuo?

Gli artisti che mi hanno ispirata sono tutti legati dal colore delle loro opere e da un’espressività alquanto originale, fuori dagli schemi, a volte geometrica altre volte caotica. Nelle raffigurazioni su carta il mio tratto è molto semplice, quasi essenziale ma è sulla tela che riesco a rendere i colori protagonisti creando uno sfondo capace di far risaltare i soggetti.

Dopo il liceo hai scelto un percorso sanitario: come convivono oggi queste due anime, quella artistica e quella legata alla cura? Si influenzano a vicenda?

Il percorso sanitario è quello artistico convivono perfettamente nella realtà della neuropsichiatria infantile in cui lavoro per parte del mio tempo. Assistere bambini con problematiche del neurosviluppo è un percorso arduo, privo di certezze ma con alcuni è proprio l’arte a creare il giusto canale di comunicazione. Colorare il disegno del loro supereroe preferito o dipingere su un foglio, spesso, diventa la chiave per effettuare una buona terapia e magari convincerli che quell’esercizio non è poi così tanto noioso. Molto hanno compromissioni motorie, non possono muoversi ma possono guardare e anche solo un disegno può renderli felici. Così come i più piccoli, anche gli adulti maggiormente compromessi vogliono provare ad essere artisti proprio per trovare un nuovo modo di esprimersi.

Hai partecipato a mostre collettive: cosa significa per te esporre insieme ad altri artisti? Come vivi il confronto creativo?

Partecipare a mostre collettive è per me occasione di confronto e crescita, mi piace osservare il lavoro di altri artisti e capire come posso migliorare il mio. Spesso è di grande ispirazione conoscere nuovi e vecchi talenti, prendere spunto dalle loro opere e vedere quanti modi diversi di espressione ci sono, ognuno con la propria personalità.

Il tuo negozio online “Peccati d’Arte” è un progetto interessante: che tipo di opere proponi e qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso questo spazio?

Mio negozio, Peccati d’arte, nasce non solo dalla mia passione per il disegno e la pittura ma anche dalla manualità per il cucito e spero presto anche per l’uncinetto. Realizzo borse, qualche capo decorato con pietre e strass e indubbiamente le t-shirts con le stampe dei miei disegni. A breve, mi piacerebbe mettere in vendita anche le mie opere.

Parli di sperimentazione continua: quali sono le tecniche che stai esplorando attualmente? Hai un materiale o una combinazione che ti sta appassionando in particolare?

Attualmente mi sono avvicinata molto alla pittura su tela mentre fino a qualche tempo fa disegnavo le mie figure femminili su carta in bianco e nero, senza sfondo. Sto cercando di trovare uno stile che mi appartenga al centro per cento, ci vorrà ancora un po’. A volte la classica ispirazione mi manca ed è frustrante ma è solo provando a dare vita alla tela che alla fine trovo la strada.

Da artista milanese, quanto influisce la città di Milano sul tuo modo di creare? C’è un luogo in città che ti ispira particolarmente?

Milano per me è stata ed è tutt’ora fondamentale. È qui che ho iniziato il mio percorso come ballerina che mi porta in giro per il mondo e sempre qui, che ai tempi del liceo e dell’università, ho conosciuto i grandi artisti frequentando i musei della città. Milano è ambiziosa, internazionale, libera ma pretenziosa, caotica ma precisa, proprio come me.

Come immagini l’evoluzione del tuo percorso artistico nei prossimi anni? Hai un sogno o un obiettivo che vorresti realizzare?

Nei prossimi anni ho l’idea di far crescere il mio negozio, rendendolo qualcosa di concreto e vorrei ricominciare ad esporre i miei quadri nelle gallerie, magari ripartendo proprio dalla mia città, Milano.

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