#BarbieInTown è una guida estensiva della Puglia, tra i primi risultati di Google per ogni comune presente sul sito, con migliaia di visite al giorno, incentrata sulla scoperta dei borghi, degli spazi verdi, delle tradizioni e del turismo accessibile. Dal 2021 si è esteso anche ad altre regioni d’Italia e dal 2023 sono presenti guide anche sulle capitali europee. Nasce nel 2017, da un’idea di Gabriele Del Buono, appassionato di Barbie, che decide di coniugare questa passione con la voglia di scoprire e raccontare la Puglia, in maniera diversa. A Gabriele appartiene il lato fotografico, la scelta delle Barbie, dei loro look, degli scorci migliori, e dell’editing delle foto e dei post. Pietro Milella ha iniziato a collaborare sin da subito per la pagina; inizialmente come braccio e poi anche come mente del progetto. Si occupa di pianificare i viaggi, studiare le location e rispondere ai messaggi. Un social media manager in piena regola! Ultimamente anche con la passione di videomaker per i reel. #BarbieInTown è diventata così una pagina di viaggi, curiosità, tradizioni e storia locale e non, suscitando sempre più interesse nel pubblico, con citazioni e interviste anche sui giornali del territorio, ma anche di altre regioni d’Italia. La missione è raccontare i luoghi in maniera differente, con una brand identity forte, quella dell’immagine di Barbie, che diventa esploratrice e divulgatrice, strizzando l’occhio anche ai più piccoli, con incontri nelle scuole, eventi e collaborazioni con Comuni, Pro Loco e associazioni.
Presentatevi, chi siete e cosa fate nella vita?
Siamo Gabriele e Pietro, i due creator di #BarbieInTown, il progetto social che racconta la Puglia (e non solo), attraverso un testimonial d’eccezione, Barbie, nelle inedite vesti di guida turistica e travel blogger. Gabriele Del Buono, giornalista, ideatore del progetto, classe 1988, di Bari, e Pietro Milella, laureato in Lettere, autore e aspirante docente, classe 1992, di Adelfia: coppia nella vita e in questa avventura, nel 2017 abbiamo deciso di lanciare #BarbieInTown, con l’intento di narrare e mostrare sui social (oggi anche sul nostro sito) i nostri viaggi in giro per la Puglia, ma anche nelle principali città italiane e all’estero. Il focus, però, resta sulla nostra regione, le sue tradizioni, gli eventi e i luoghi, specie quelli meno noti e più nascosti.
Come è nata l’idea di unire la passione per Barbie con il viaggio e la scoperta del territorio?
È nato tutto per gioco, nell’estate 2017, e mai ci saremmo aspettati di diventare travel blogger e creare addirittura delle guide turistiche: io (Gabriele) ero un collezionista di Barbie già da qualche anno, poiché cresciuto nell’epoca d’oro di questa bambola, gli anni ’90, e grande appassionato di cultura pop. Quando per un contest fotografico ho realizzato una foto all’aperto, per le vie di Bari, di Barbie, e ho avuto un riscontro molto positivo, ho pensato di realizzare altri scatti, che sono diventati via via un foto racconto della mia città. Lì l’idea geniale: perché non dedicare un profilo social a queste immagini (inizialmente chiamato Barbie Loves Bari) e vedere un po’ che succede? Il boom è stato immediato, e allora, complice Pietro e la nostra curiosità di approfondire la nostra conoscenza del territorio, abbiamo cambiato il nome in #BarbieInTown, e iniziato a girare con la bambola più famosa di sempre in ogni località che stuzzicava il nostro interesse. Abbiamo giocato la carta dell’originalità e sommato uno studio attento dei luoghi, e da li sono nati il sito, le collaborazioni e i videoracconti. Da Bari a tutta la Puglia, dalla Puglia a Napoli, Roma, Milano, Perugia, Caserta… non ci siamo più fermati, abbiamo lavorato sull’indicizzazione seo e Google del sito, ci siamo “imposti” sui motori di ricerca, e abbiamo iniziato a parlare anche di viaggi e dell’Europa.
Qual è stata la reazione iniziale del pubblico e come è cresciuto l’interesse nel tempo?
Le reazioni sono state di curiosità e di plauso sin da subito, anche se negare che ci siamo ritrovati inizialmente davanti a stupore, diffidenza e ilarità sarebbe ingannevole. Le reazioni contrastanti, però, ci hanno fatto capire come affinare ciò che stavamo facendo (inizialmente solo foto), per capire in che direzione andare (i video, le guide, gli approfondimenti). Poi la pandemia è stata una svolta: poter vedere i luoghi della Puglia da lontano, in scatti leggeri, colorati, rasserenanti come i nostri, ci ha portato un numero impressionante di follower. Quello ci ha fatto capire che probabilmente un semplice hobby nel tempo libero aveva le potenzialità per diventare qualcosa di più.
C’è un borgo o una località pugliese che vi ha sorpreso particolarmente e perché?
Ne potremmo dire molti, è una domanda davvero difficile. È inutile citare i più noti a tutti (Monopoli è uno dei luoghi che amiamo di più insieme al Gargano), quindi puntiamo su qualcosa che possa suscitare la curiosità di chi legge: uno è il Casale di Balsignano, alle porte di Modugno, un’area archeologica e antico centro fortificato, tutto da scoprire; l’altro l’area delle cave di bauxite di Otranto, uno spettacolo indescrivibile, grazie al contrasto tra la terra rossa e i riflessi tra l’azzurro e il verde dell’acqua. E tra i tanti eventi il Phare Fest, a San Ferdinando di Puglia, il festival musicale e artistico che si svolge nella suggestiva cornice delle Cave Di Cafiero, gestito interamente da ragazzi della nostra età e più piccoli.
Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato nella gestione e nell’evoluzione del progetto?
La sfida che, purtroppo, affrontano molti creator di contenuti culturali, enogastronomici o di altri settori qui in Puglia: il “non ci interessa” e la totale mancanza di risposte e di valutazione da chi lavora sul territorio, partendo proprio dagli enti locali. Se il pubblico si è subito appassionato, sono proprio gli addetti ai lavori, molto spesso, a non comprendere l’importanza dei social e della promozione (spesso gratuita, con pochi semplici click). È un problema che non riguarda solo noi, ma tutti coloro che lavorano sul web, e questo ci ha spesso rattristato: sarebbe così facile rivalutare alcuni luoghi, renderli noti e accessibili ai cittadini e ai turisti, ma si fa ancora poco in questo senso. Per fortuna, però, non è sempre così: la Pro Loco di Conversano, i Comuni di Rutigliano, Putignano e San Giorgio Ionico, tante associazioni locali, partendo dalla APS Tipica Adelfia e il progetto per il turismo accessibile CoNpasso: tra terra e mare, ci hanno aperto le porte e si sono affidati a noi per progetti ed eventi.
Quali sono i criteri che seguite per scegliere i luoghi da visitare e fotografare?
Nel tempo abbiamo pian piano modificato la direzione da prendere: siamo partiti con l’idea di raccontare solo Bari, e dopo aver dedicato l’attenzione ai luoghi meno noti della città abbiamo capito che era proprio quello che avremmo voluto fare. Così, accanto ai comuni più noti, abbiamo sempre raccontato borghi “non turistici” o meno conosciuti. E poi sono arrivate le proposte di comuni, pro loco e associazioni locali che ci hanno invitato a mostrare, a modo nostro, ciò che di bello avevano da offrire. È diventata una sinergia con altre voci per raccontare una Puglia che non molti conoscono.
Avete avuto contatti o collaborazioni con Mattel o altri brand legati a Barbie?
Più che contatti potremmo dire il “benestare” di molti designer della Mattel, che spesso mettono mi piace alle nostre foto o commentano divertiti. Questo perché il mondo di Barbie è molto altro oltre a quello dei giocattoli: online sono numerosissimi i collezionisti che la fotografano, la modificano, realizzano abiti per lei, il mondo del collezionismo adulto di Barbie è “fotografico” e i creatori delle bambole amano vedere le loro opere protagoniste degli scatti social.
Come si è evoluto il vostro pubblico e che tipo di interazione ricevete più spesso dai follower?
Il pubblico che ci segue condivide solitamente con noi la passione della scoperta e riscoperta di alcuni luoghi nascosti o spesso sottovalutati. Sono tanti i messaggi che ci arrivano ringraziandoci di aver parlato di quel borgo o quel museo, così come quelli che ci suggeriscono posti che ancora non conosciamo o di cui non abbiamo mai parlato. Ci ha sorpreso poi scoprire che tanti ci seguono da altre regioni, sia pugliesi emigrati per studio, lavoro o famiglia, che appassionati della nostra regione, altre al pubblico che abbiamo iniziato a coltivare con i nostri racconti su altre regioni (Campania, Basilicata, Abruzzo e Umbria in primis).
Ci sono progetti futuri che vorreste realizzare con #BarbieInTown?
Al momento stiamo lavorando su più fronti. Abbiamo visitato e raccontato tutti e 41 i comuni della città metropolitana di Bari, e i più famosi delle altre province, quindi stiamo stilando una lista di posti che vogliamo approfondire nel 2025. Al tempo stesso stiamo volgendo l’attenzione verso la vicina Basilicata, e abbiamo già delle tappe in cantiere (abbiamo già parlato con buon successo di Matera e Melfi). Questo sarà anche l’anno delle interviste e i videoracconti di molte realtà locali, abbiamo iniziato con il Museo del Fischietto in terracotta di Rutigliano, e a breve arriveranno altri contenuti su luminarie, feste patronali, associazioni e artisti del territorio. Infine, l’ambizioso progetto in lavorazione (del quale trovate già qualche prima anticipazione sul sito) è una dettagliata guida di Barcellona, sulla quale lavoriamo da mesi, e possiamo solo anticiparvi che gli scatti che abbiamo realizzato sono tra i più belli che abbiamo mai fatto.
Qual è il vostro approccio alla fotografia e alla creazione dei contenuti visivi?
Il nostro è un approccio volutamente pop e colorato, in sintonia con il personaggio di Barbie, ma cercando di rendere tutto il più reale possibile. Abbiamo iniziato proprio notando di poter giocare negli scatti con la prospettiva, rendendo le protagoniste delle nostre foto come persone vere. Per questo evitiamo immagini che sottolineino il contrasto tra una bambola di soli 30 centimetri e il mondo esterno. Ogni fotografia è studiata per essere realistica, così come i video, le pose, i colori. Non stiamo fotografando un giocattolo, ma un soggetto che serve ad arricchire ciò che inquadriamo e stuzzicare l’attenzione di chi ci segue.
Qual è stato il viaggio o la guida che ha avuto il maggior impatto sulla vostra community?
Ci sono stati degli scatti e dei luoghi che ci hanno portato più reaction e più interazioni di altri assolutamente: senza dubbio le prime foto di Alberobello e Monopoli sono quelle che hanno acceso la curiosità di molti, un calore immenso ci è arrivato quando abbiamo “reso giustizia” a Foggia, forse il comune più sottovalutato della Puglia, mentre la guida che ha fatto esplodere il nostro sito e che resta tra le più lette è quella della Foresta Mercadante, che ci ha fatto capire che stavamo andando nella direzione giusta.
Sogno nel cassetto?
Il sogno nel cassetto è portare #BarbieInTown nelle scuole: abbiamo già avuto alcune esperienze nelle classi elementari o con associazioni per l’infanzia di diversi comuni, ed è sicuramente uno degli aspetti più appaganti di ciò che facciamo. Vedere lo sguardo incuriosito, la vivacità e la partecipazione dei bambini nel valorizzare il loro territorio con i loro mezzi e la loro fantasia ci dona molta speranza.








