Cinzia nasce a Civitavecchia nel 1973 e coltiva fin da giovane la sua passione per l’arte. Nel 1994 consegue la maturità artistica presso l’Istituto d’Arte della sua città, iniziando così il suo percorso creativo. Dal 2017 partecipa a numerose collettive d’arte nella Tuscia Viterbese, tra cui “Tra i Rami dell’Arte”, dimostrando un crescente interesse per la sperimentazione artistica. Nel 2018 il suo lavoro attira l’attenzione del celebre critico d’arte Philippe Daverio, che ne riconosce il valore e l’originalità. Nello stesso anno espone nella collettiva “Il Divino Etrusco” a Tarquinia, mentre nel 2023 prende parte a due importanti esposizioni a Viterbo: “Autunno degli Artisti” e “Fiori e Capolavori”. Cinzia partecipa inoltre alla mostra collettiva “Vivere il Mare” a Civitavecchia e ottiene un prestigioso riconoscimento al concorso “Odoardo Toti”, conquistando il terzo premio. La premiazione avviene nella storica Sala Capitolare del Senato della Repubblica Italiana a Roma, un traguardo significativo nel suo percorso artistico. Il suo stile pittorico evolve nel tempo: partendo dall’iperrealismo, si orienta progressivamente verso un surrealismo figurativo, dove la figura umana diventa espressione di stati d’animo e visioni oniriche. I suoi tratti decisi e scuri si mescolano con tinte pastello vivaci, creando un contrasto che cattura l’attenzione e trasmette emozioni intense. Cinzia descrive così la sua crescita artistica: “Più tardi compresi la necessità di andare oltre, sconvolgendo la mia natura pittorica e proponendo il mio ‘Io’ interiore. Sentivo il bisogno di affermare la mia personalità e di esprimere un’arte senza regole fisse, capace di sorprendere attraverso l’uso di materiali inaspettati e una velocità di esecuzione spontanea e istintiva”. Con il suo lavoro, Cinzia Gasparri continua a esplorare nuove dimensioni artistiche, lasciando che la sua pittura si trasformi in un viaggio espressivo senza confini.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo percorso pittorico?
Inizialmente e ancora oggi sono attratta dai pittori del rinascimento Italiano, Michelangelo per lo studio della anatomia umana, Leonardo per saper Trasmettere emozioni forti ma anche Caravaggio per la tecnica realistica, infatti mi sono divertita a riprodurre ” Riposo durante la fuga in Egitto”.
Come è avvenuto il passaggio dall’iperrealismo al surrealismo figurativo? È stato un cambiamento graduale o improvviso?
Il passaggio è stato improvviso, direi istintivo e di impeto. Gli Acrilici danno effetti immediati senza ripensamenti di getto.
Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?
Il messaggio che voglio trasmettere nelle mie opere tutto quello che vivo e penso, dall’ amore per il mio lavoro con l’opera di Alda Merini dal titolo Elettroschock (sono infermiera psichiatrica) e lei un artista come tanti pazienti che è stata capace di riscattarsi. Mi piace molto interpretare significati religiosi , il mio ultimo lavoro infatti è sulla Pace …Dal Titolo i 4 pilastri della pace di Giovanni XXIII, Giustizia, Libertà, Amore e Verità.
Hai un’opera a cui sei particolarmente legata? Se sì, perché?
Amo tutte le mie opere infatti. Me ne separo con molta fatica, quasi me ne dispiace perché le mie opere le dipingo con il cuore, pensa che sono quasi completamente cieca da un occhio e per dipingere tolgo gli occhiali non mi interessa la precisione dell’opera ma arrivare all’anima di chi le osserva.
Quali materiali o tecniche non convenzionali utilizzi nelle tue creazioni?
Ultimamente sto usando carta riciclata per i bassorilievi le mie opere sono un miscuglio di colori e supporti ..che vanno dal pastello, acrilico, olio foglia d’oro.
Come è stata per te l’esperienza della premiazione al Senato della Repubblica?
La premiazione al Senato è stata un’esperienza molto emozionante e colgo l’occasione per ringraziare Luisella Toti e Ombretta Del Monte per questa opportunità nonché tutta la giuria composta dal Critico d’arte Prof. Piero Zanatov per la bellissima recensione dell’opera “Elettroschok”, Aida Abdullaeva, Prof. Massimiliano Ferragina, Francesco Chinnici e alla On.le Senatore Gelsomina Vono per la competenza e l’umiltà trasmessa.
C’è un sogno o un obiettivo artistico che vorresti ancora realizzare?
Il prossimo obiettivo sarà una mostra personale ed esporre a Parigi.
Come vivi il rapporto con il pubblico e le reazioni che suscita la tua arte?
Il rapporto con il pubblico è importante le opere vanno spiegate anche se ognuno di noi si fa un’idea. Le reazioni possono essere buone o inopportune ma io cerco sempre di prendere con ottimismo ed imparare dall’esperienza avuta.
Hai in programma nuove mostre o progetti futuri?
La prossima mostra sarà nella mia Città a Civitavecchia a marzo con “Donna Arte” una collettiva d’arte con l’associazione fondazione Ranalli, attualmente sono in mostra e concorso d’arte internazionale con “Space one’ galleria d’arte di Cinzia Cotellessa di Roma con 3 opere.
Se dovessi descrivere la tua arte con una sola parola, quale sceglieresti e perché?
Definirei la mia arte un viaggio INTROSPETTIVO nella coscienza per far emergere tutte le mie emozioni.




