Evgeniia è una scultrice professionista nata a Leningrado nel 1978, cresciuta in una famiglia d’artisti dove la pittura era una tradizione tramandata da generazioni. Dopo essersi formata presso l’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, dove si è laureata con il massimo dei voti, ha proseguito il suo percorso come assistente all’interno della stessa istituzione, consolidando la propria competenza tecnica e artistica. Dal 2005 è membro dell’Unione degli Artisti della Russia e partecipa regolarmente a mostre temporanee e regionali. La sua produzione spazia dalle sculture da interni a opere monumentali destinate a spazi pubblici e cimiteriali, con una predilezione per il bronzo, materiale che considera capace di fondere solidità e poesia. Le sue opere fanno parte di collezioni private in Germania, Inghilterra, Italia, Kazakistan e Cina. Attualmente vive e lavora a San Pietroburgo, ma mantiene uno stretto legame con l’Italia, in particolare con la città di Perugia, dove soggiorna spesso e trova ispirazione per la sua ricerca artistica.
Cos’è per te l’arte?
L’arte è un movimento verso la bellezza nel nostro mondo complesso. L’arte è ciò che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi.
Qual è il valore simbolico che attribuisci al bronzo e in che modo influenza il linguaggio delle tue opere?
Il bronzo è un materiale antico utilizzato sin dai tempi dell’antica Roma, e anche dai greci e dagli etruschi. Dal mio punto di vista è il materiale ideale per la scultura. Il bronzo ne esalta le forme e ne sviluppa la plasticità.
Come si riflette nelle tue sculture l’eredità artistica della tua famiglia?
Sono nata in una famiglia di artisti. Mia madre era una grafica e mio padre è un pittore. Entrambi i miei nonni paterni sono stati pittori di scuola sovietica. Io ho scelto di fare la scultrice e ho il mio studio a San Pietroburgo. Non li imito anche se sicuramente l’atmosfera creativa che regnava in famiglia ha avuto un influsso importante nella mia vita.
Cosa cambia nel tuo approccio creativo quando realizzi opere monumentali rispetto a quelle da interni?
Nel lavoro di scultura per interni sono più audace. Ci sono più opportunità per sperimentazione e fantasia. Nel lavoro di scultura di piccole forme posso risolvere i problemi plastici in modo più formale. La scultura monumentale invece ha le sue leggi. È necessario un rapporto tra l’opera e l’ampiezza di uno spazio vuoto. L’ambiente aperto di una via o di una piazza è un contesto ben diverso da quello di uno spazio domestico.
Quali sono le differenze più significative che hai percepito tra il contesto artistico russo e quello italiano?
Dipende molto dall’epoca di cui si vuole parlare. Si può tornare indietro fino al Rinascimento italiano e così all’infinito. La grande scuola italiana ha certamente influenzato tutta l’arte mondiale. Sono due contesti molto diversi ma l’arte russa ha avuto negli ultimi decenni i suoi significativi risultati e aperture.
In che modo i tuoi soggiorni a Perugia arricchiscono o influenzano la tua pratica artistica?
Perugia è una piccola città ricca di storia, di arte e di monumenti architettonici. L’antica architettura italiana sarebbe un tema a parte ed è per me degna di ammirazione. Sono disposta a vagare per ore nelle strade della città vecchia. Tutto questo non può non influenzare una persona creativa.
Hai un tema ricorrente o un sentimento che cerchi di trasmettere attraverso ogni tua scultura?
Si. L’amore. Amore per la vita.
Descriviti in tre colori.
Rosso, giallo e blu. Magenta, giallo e Ciano. I tre colori primari.








