GRAZIELLA FERLITO

GRAZIELLA FERLITO

Nata a Catania il 14 marzo 1974, si forma nel mondo dell’arte fin da giovanissima, diplomandosi al Liceo Artistico della sua città nel 1992 e poi all’Accademia di Belle Arti, sezione Scultura, nel 1997. Da oltre trent’anni opera come pittrice, scultrice, decoratrice e restauratrice per privati e su commissione, portando avanti una ricerca artistica personale che l’ha condotta a esporre in numerosi spazi prestigiosi in Italia e all’estero. E’ presente in diverse pubblicazioni dedicate all’arte contemporanea, tra cui Quadri e Sculture, Galleria Italia, Sotto il Vulcano, il Dizionario Enciclopedico d’Arte Contemporanea, 100 Artisti Emergenti di Antonio Castellana, e Artisti 2022 di Silvia Landi, fino ad arrivare alle più recenti pubblicazioni su Ars Magistris Magazine nel 2024. Ha esposto in collettive e personali in luoghi come Bevagna, l’Abbazia di Farfa, Villa Reimann a Siracusa, il CCM Museum di Catania, l’Abbazia dei Santi Felice e Mauro a Sant’Anatolia di Narco, e nelle prestigiose rassegne internazionali di Artbox Projects a Miami e New York. Nel 2023 ha preso parte a esposizioni collettive allo Spazio Tolomeo di Milano e al MAM di Cosenza, con una presenza che si consolida anche nel 2024 attraverso importanti progetti come Hecate e la catalogazione presso l’Archivio Storico dell’Arte Contemporanea Italiana di Cosenza. È prevista una sua partecipazione al Museo Marca di Catanzaro nel 2025, con la mostra Volcano curata dalla dottoressa Tania Romeo. Accanto alla carriera artistica coltiva anche la passione per la scrittura, pubblicando nel 2023 il suo romanzo Il Palazzo di via Malcontenti con il gruppo editoriale Albatros. Sempre legata alla formazione e alla trasmissione del sapere, ha svolto il ruolo di maestra di scultura nel 2017 presso il Comitato Santantonese. La sua opera si distingue per una continua esplorazione del rapporto tra materia, memoria e narrazione, fondendo tradizione e contemporaneità in un linguaggio autentico e personale.

Cos’è per te l’arte?

Per me l’arte è il mezzo che ha l’ anima di espandersi, il mio mondo intimo che a volte scelgo di rivelare agli altri attraverso i mezzi che ho.

Che ruolo ha avuto la città di Catania nella formazione del tuo immaginario artistico?

Catania è stato ed è luogo di formazione. Vivere ai piedi del vulcano credo abbia contribuito a spingere questa voglia di creare. L’ energia è potente e si respira forte.

Come si intrecciano nella tua ricerca pittura, scultura e scrittura?

Pittura, scultura e scrittura sono parte di un linguaggio, quello intimo, che svela mondi sommersi, quelli emozionali.

Cosa ti guida nella scelta dei materiali per le tue opere?

I materiali che scelgo sono fortemente legati alla natura: Argilla e legno mi riconnettono ad essa.

C’è un tema ricorrente che senti di aver esplorato nel tempo attraverso mostre e progetti?

Il tema ricorrente nei miei lavori è lo sguardo. Gli occhi come portale con un linguaggio che varia.

In che modo l’esperienza come restauratrice ha influenzato il tuo modo di creare?

Le mie competenze nel restauro fanno sì che la scelta e la preparazione dei materiali e dei supporti utilizzati durino nel tempo.

Come vivi il rapporto tra tradizione artistica italiana e linguaggi contemporanei?

Non seguo stili artistici, figurativo o informale devono comunque seguire il mio linguaggio quando creo qualcosa di mio. In generale amo tutte le forme d’arte visiva, un po’ meno il concettuale se portato al limite del ridicolo.

Cosa ti ha spinto a scrivere il romanzo Il Palazzo di via Malcontenti?

Il Palazzo di via Malcontenti è un racconto di anime. La forte spinta a scriverlo è stato il desiderio di viaggiare nell’ universo delle emozioni e portare il lettore a sentirne l’impatto.

Come nasce l’idea di partecipare a esposizioni internazionali come Artbox Projects? Qual è stata l’esperienza espositiva che ti ha lasciato il segno più profondo?

Artbox Projects è stato un esperimento carino. Ogni esposizione mi ha lasciato emozioni diverse, voglia di approfondire temi e continuare la ricerca.

Quale progetto futuro senti particolarmente vicino alla tua evoluzione artistica?

Sto lavorando su altri due libri e ho intenzione di presentarli al pubblico con dipinti e tavole che rappresentano i passaggi più importanti. Voglio che sia un’immersione totale.

A parte questo, io credo che l’evoluzione artistica (ma in generale) sia un movimento continuo che non può fermarsi, indipendentemente dalle tue intenzioni. Cammina con te fino alla fine.

Descriviti in tre colori.

Io sono: Blu egizio, verde giada e rosso rubino.

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