LUISA CIAMPI

LUISA CIAMPI

Luisa è nata e vive a Roma. Dopo gli studi, entra nell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di strumenti musicali, ma fin da giovane sente forte il bisogno di esprimere se stessa attraverso la pittura. Si definisce una persona riservata, che ha trovato nell’arte un rifugio e una forma autentica di comunicazione emotiva. Dipinge da sempre figure femminili, con una particolare attenzione agli occhi, che ritiene lo specchio più profondo dell’anima. Nelle sue opere si percepisce una malinconia sottile, ispirata in parte dallo sguardo della madre, che ricorda come “bello e malinconico”. Con il tempo, la sua pittura evolve: da una visione onirica e immaginativa della donna, Luisa passa a una rappresentazione più realistica e consapevole. Anche l’uso del colore diventa centrale, come strumento espressivo potente, capace di comunicare emozioni intense e autentiche. Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in tutta Italia, tra cui il Circolo Montecitorio di Roma, il Circolo Culturale Gino Severini di Cortona, la Biennale Internazionale d’Arte al Palazzo Ruspoli Nenni, e spazi espositivi prestigiosi come il Museo delle Scuderie Aldobrandini di Frascati, la Galleria Medina di Roma, il Museo dell’Arte e della Scienza di Milano e la Roccart Gallery di Firenze. La sua pittura continua a crescere come un dialogo silenzioso e profondo tra il colore, la memoria e l’identità femminile.

Cos’è per te l’arte?

Mi domandi cosa sia per me l’arteQuesta e’ una domanda difficile da spiegare ci provo L’arte e’ qualcosa che nasce dal profondo del tuo animo E’ la realtà del tuo vero essere l’arte e’ gioia, dolore sentimento.

Cosa rappresentano per te gli occhi nei tuoi dipinti e perché li consideri così centrali?

I miei sentimenti cerco di trasmetterli negli occhi delle mie donne Esso fanno trasparire gioia, rabbia indignazione amore.

In che modo lo sguardo di tua madre ha influenzato la tua visione artistica?

Gli occhi di mia madre esprimevano tutto ciò che avrebbe voluto dire occhi dolci e malinconici.

Come si è trasformato, nel tempo, il tuo modo di raccontare la figura femminile?

In un momento della mia vita c’è stato un cambiamento radicale nel raffigurare la donna non mi sentivo più di raffigurare la donna fiduciosa della vita circondata di oro La vita non e’ così e ho cercato di raffigurarla circondata da triangoli e vetrate.

Quando dipingi, segui un’idea precisa o lasci che siano le emozioni a guidarti?

Quando dipingo non seguo un’idea precisa i miei colori sulla tela cambiano come cambia il mio umore.

Qual è l’opera a cui sei più legata e perché?

La mia opera preferita e Il Rumore del Silenzio dipinta in un momento molto particolare della mia vita .

Come vivi il passaggio dallo studio alla mostra, dal silenzio della creazione allo sguardo del pubblico?

vivo il contatto con il pubblico con molta apprensione io non amo molto parlare e sopratutto spiegare il mio linguaggio appartiene soltanto al mondo femminile.

Hai mai pensato di raccontare anche il mondo maschile o senti che il tuo linguaggio appartiene solo all’universo femminile?

No.

Quali artisti o opere ti hanno ispirata lungo il tuo percorso?

Amo molto i dipinti dell’artista Kusumana il puntinismo e’ una tecnica che amo moltissimo.

Che ruolo ha per te Roma, la tua città, nella tua sensibilità creativa?

Sono le persone che incontro in questa splendida città Roma.

Descriviti in tre colori.

Blu. Rosso. Oro.

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