MAURO FORNASERO

MAURO FORNASERO

Mauro, nato nel 1964, è un architetto e artista visivo con una carriera articolata tra fotografia, pittura e design. Vive a Caltanissetta, città che rappresenta anche il cuore pulsante della sua attività artistica. Il suo percorso si distingue per un dialogo continuo tra forma architettonica e linguaggio visivo, in cui l’estetica si fonde con la narrazione del territorio e della memoria. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, tra cui spiccano eventi al Palazzo Moncada di Caltanissetta, al Teatro Naselli di Comiso, alla Sala dei Dioscuri al Quirinale a Roma, fino alla Gallery of Light di Dubai. Le sue opere sono state esposte anche in spazi iconici come via Margutta a Roma, crocevia storico dell’arte italiana. La sua produzione è stata inserita in vari cataloghi artistici e ha ottenuto visibilità attraverso pubblicazioni su riviste come “Ville e Casali” e “ExpoArt”. Oltre alle arti visive, Fornasero ha maturato competenze nel campo fotografico, frequentando corsi avanzati e partecipando attivamente a concorsi in cui ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il primo premio al concorso fotografico “Obiettivi per la città” e il primo posto per un progetto di immagine urbana della sua città natale. La fotografia, in particolare quella d’architettura, rappresenta una delle sue forme espressive più naturali, grazie anche alla sua formazione di architetto. Ha collaborato con diverse aziende siciliane nella creazione di etichette e packaging, traducendo l’identità dei prodotti in immagini capaci di raccontarne l’origine e la tradizione. Il suo approccio multidisciplinare si completa con una forte sensibilità verso l’arte come strumento educativo e sociale, testimoniata dalla sua partecipazione a progetti culturali e premi legati alla promozione del patrimonio artistico. Tra pittura, fotografia e design grafico, Mauro Fornasero continua a esplorare i legami tra arte e identità, creando un linguaggio visivo riconoscibile, fortemente radicato nella sua terra e aperto al confronto con scenari internazionali.

Cos’è per te l’arte?

Dice una frase famosa che “L’arte esiste perché la vita non è abbastanza” (Art exists because life is not enough). L’arte ci permette di creare mondi nuovi, di dare corpo all’invisibile, di farci sognare. L’arte è la cosa più superflua che esista, ma è contemporaneamente necessaria.

Cosa rappresenta per te l’architettura all’interno del tuo percorso artistico?

Sicuramente i miei studi in architettura hanno influenzato il mio percorso artistico e il mio linguaggio artistico, infatti le geometrie, le linee, e gli edifici, le città, sono presenza quasi sempre costante nei miei quadri.

In che modo la tua attività fotografica si integra con quella pittorica?

Spesso uso le mie fotografie per avere nuove idee per i miei quadri, e mi capita anche di fare vari “collage” con Photoshop di parti di foto mie, per avere un’idea del risultato finale.

Quale significato assume per te il concetto di “territorio” nelle tue opere?

Sicuramente vivere in Sicilia ha influenzato in maniera determinante i miei lavori; i colori forti, i simboli, la luce, il folklore, hanno una presenza notevole e hanno contribuito a crearmi un mio stile personale.

Come nasce l’idea per una tua opera: parti dalla materia, da un’emozione o da una visione?

Nella maggior parte dei casi, le mie opere nascono dall’osservazione dell’esistente e anche dallo studio dei lavori di pittori famosi, mi lascio ispirare anche dalle pubblicità e dalla grafica.

Le collaborazioni con aziende locali per il packaging di prodotti tipici: come si traducono i valori della tradizione in linguaggio visivo?

Le collaborazioni con aziende che realizzano prodotti tipici sono una parte molto soddisfacente del mio lavoro. In genere mi danno carta bianca, con piccoli suggerimenti riguardo i soggetti, perché apprezzano il mio modo di reintepretare i simboli e le tradizioni siciliane con un linguaggio “moderno”, cercando di creare qualcosa di nuovo rispetto a ciò che si vede in giro, di realizzare qualcosa di diverso e attuale.

Quale delle tue esperienze espositive ha segnato maggiormente la tua evoluzione artistica? Che ruolo ha la memoria nei tuoi lavori?

Non ho un’esperienza specifica che ricordo, in genere tutte le esposizioni sono fruttuose perché ti mettono in contatto con altri artisti e altri linguaggi, ed il confronto con gli altri e con il pubblico è sempre positivo. La memoria nei miei lavori è presente nel senso di far rivivere e riattualizzare sempre le tradizioni della mia terra, contaminandole con suggestioni del presente.

Cosa cerchi di comunicare attraverso la tua partecipazione a concorsi e progetti sociali?

Mi è capitato di essere contattato da associazioni che operano nel sociale per realizzare dei lavori o semplicemente per collaborare, e devo dire che la forza dell’arte si esplica sempre con successo in qualsiasi ambito, con qualsiasi soggetto. Sappiamo che l’arteterapia è importante per tutti, e la cosa più bella che mi sia stata detta è che i miei lavori suscitano un effetto di serenità, gioia e positività, e questo è molto importante per chiunque.

Come hai vissuto il passaggio dalla professione di architetto alla pratica artistica?

Diciamo che è stato un passaggio “forzato” dato che la professione non mi dava soddisfazione né professionale né economica, per cui, avendo disegnato e dipinto sin da piccolo, ho ripreso in mano la mia vecchia passione facendola diventare, per adesso, la mia unica attività.

Hai in programma nuovi progetti o esplorazioni in ambiti espressivi diversi?

Si, oltre ai quadri realizzo anche oggetti di recupero dipinti (sedie, tavolini, vasi ecc), ma restando sempre nell’ambito della pittura. Collaboro anche con un artigiano che realizza stampe su ceramica e pietra lavica. Recentemente ho anche lanciato una linea di t-shirt d’autore.

Descriviti in tre colori.

Rosso, giallo, azzurro.

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