Valeria nasce a Siracusa nel 1994 e cresce tra la Sicilia e l’Emilia-Romagna. Dopo aver intrapreso un percorso umanistico al liceo classico della sua città natale, si laurea in Lingue presso l’Università di Bologna, esperienza che le apre la mente al dialogo interculturale e alla scoperta dell’altro. Fin da bambina manifesta una profonda sensibilità ed empatia, che la spingono a sperimentare diversi linguaggi espressivi: canto, pittura astratta, paesaggistica e ritratti. Al centro della sua ricerca artistica c’è il corpo femminile, con particolare attenzione ai nudi, attraverso cui esplora e comunica il tema della vulnerabilità, intesa come incontro tra luce e ombra, consapevolezza e ascolto interiore. La sua arte è un invito a riconoscere la forza dell’imperfezione e l’autenticità dell’essere umano, specialmente nelle “donne intense”, portatrici di coraggio, umanità e fragilità. Da sette anni vive a Bologna, dove continua il suo percorso creativo anche attraverso eventi di live painting realizzati in vari locali della città, con l’intento di promuovere un contatto sincero con la propria essenza in tutte le sue forme.
Cos’è per te l’arte?
L’arte per me è un richiamo naturale al profondo ascolto di sé. L’arte è ricerca e scoperta, è visione. È ciò che ci conduce a trasformare la percezione di sé e del mondo, in qualcosa di visivo.
In che modo la tua formazione umanistica e linguistica si intreccia con il tuo processo creativo?
La mia formazione umanistica e linguistica mi ha aiutato ad aprire la mente, come tutti gli studi.
Cosa ti guida nella scelta dei corpi e dei volti da rappresentare nei tuoi lavori pittorici?
Scoprire che attorno a sé ci sono diverse culture e realtà, mi ha avvicinato all riflessione sulla vulnerabilità.
Il concetto di vulnerabilità è centrale nella tua arte: come si è evoluto nel tempo questo tema per te?
Il concetto di vulnerabilità si è evoluto di pari passo con la mia crescita personale, attraverso le mie esperienze. E tuttora va trasformandosi. Ha un ruolo molto importante la mia consapevolezza nell’ evoluzione del tema, perché col tempo ho ascoltato e accettato il mio lato più profondo, abbracciandolo, ed oggi do spazio e voce a questa parte di me.
Che ruolo ha il contesto urbano di Bologna nella tua espressione artistica?
Sicuramente Bologna offre spazi e opportunità artistiche ovunque, basta sapersi esporre e condividere l’arte con chi senti essere alla tua stessa lunghezza d’onda. La città di Bologna offre molto, ma allo stesso tempo essendo un contesto urbano, la sua confusione va spesso in contrasto con l’ascolto di sé, poiché una città fa “rumore”.
Come vivi l’esperienza del live painting e che tipo di energia ricevi dal pubblico durante queste performance?
L’esperienza del live painting mi diverte molto, mi emoziona ed entusiasma. La condivisione e l’atmosfera che si crea durante gli eventi è davvero intima, poiché i partecipanti hanno modo di riflettere attraverso le immagini. Inoltre, i live painting sono interattivi poiché ogni partecipante può esprimersi avendo la possibilità di vincere la mia opera.
Esiste un’opera o un momento del tuo percorso che senti come una svolta intima, prima ancora che artistica?
Assolutamente! Esiste un’opera a cui sono affezionata ed è la prima schiena che ho dipinto, iniziando quelle che poi sarebbero state le “donne intense”. Era l’inizio di una nuova scoperta artistica e personale. Sentivo di dare molta più voce alla mia forte emotività, e sentivo di avere il coraggio di mostrarla attraverso i soggetti.
Ti senti più vicina a una visione istintiva o progettuale dell’arte, quando inizi un nuovo lavoro?
Quando inizio un lavoro non ho quasi mai un progetto specifico. Parto spesso da foto di nudi artistici ed espressivi, se trovo quella foto che mi smuove un’emozione o una situazione che sto vivendo in quel periodo, allora passo alla riproduzione.
C’è un messaggio o una sensazione che desideri sempre trasmettere a chi osserva i tuoi dipinti?
Quando lo spettatore guarda i miei lavori, vorrei si sentisse capito e accolto, in pace in qualsiasi emozione stia provando. Vorrei si sentisse accolto, aprendo lo sguardo interiore e accogliendo le proprie nude emozioni.
Descriviti in tre colori.
Se dovessi descrivermi in tre colori, sceglierei il rosa antico scuro, bianco sporco, Borgogna.






