Mattia è un cantautore, performer, modello e scrittore che ha scelto di raccontarsi senza filtri, trasformando fragilità ed esperienze personali in musica e parole autentiche. Prima di affermarsi come artista, ha pubblicato libri dedicati al superamento dei pregiudizi sui disturbi mentali, affrontando temi delicati con coraggio e sensibilità. Dopo i primi inediti distribuiti da Altafonte (Sony Music), nel 2025 debutta dal vivo con il suo primo show in club, il Crush Tour, che registra subito il tutto esaurito. Da quel momento il suo percorso accelera e lo porta a lavorare ai progetti discografici di debutto con Rossella Essence e Reizon. L’autunno 2025 segnerà l’uscita del suo primo album con Ada Music (Warner), arricchito da importanti collaborazioni della scena urban e pop italiana. Poco dopo, il 16 gennaio 2026, sarà protagonista del Mattia Live al Q-Hub di Milano, uno show esplosivo che lo vedrà sul palco insieme al DJ internazionale Andy Van Pastor, già al fianco di artisti come Snoop Dogg, Flo Rida e Akon, e alle iconiche ballerine Da Femme, coreografate da Babi B, presenti anche all’ultimo Sanremo. Con uno stile diretto e viscerale, Mattia si impone come una delle voci emergenti più interessanti della nuova scena italiana, capace di trasformare le proprie verità in arte e di portare sul palco un’energia intensa e autentica.
Cos’è per te l’arte?
L’arte per me è un rifugio e allo stesso tempo un atto di coraggio. È lo spazio in cui non devo recitare nessun ruolo, dove posso mostrarmi per quello che sono, con tutte le mie fragilità e le mie contraddizioni. È la parte più vera di me, quella che non riuscirei mai a dire a parole senza la musica o senza scrivere. È la mia forma di libertà.
Quali emozioni provi nel trasformare le tue fragilità in musica e parole?
È un misto di paura e liberazione. Paura, perché ogni volta che scrivo o salgo sul palco sento di togliermi una corazza e lasciare che tutti vedano parti molto intime di me. Ma anche liberazione, perché trasformare le mie ferite in qualcosa di condiviso mi fa sentire meno solo. Quando qualcuno mi scrive “mi hai aiutato”, capisco che quella fragilità è diventata forza, non solo per me ma anche per chi ascolta.
Cosa ti ha spinto a scrivere libri sul pregiudizio verso i disturbi mentali prima ancora di lanciarti nella musica?
È nato da una necessità personale. Ho visto quanto i pregiudizi possano isolare, ferire, distruggere. Scrivere quei libri è stato il mio primo atto di ribellione, il mio modo per dire: “Non siamo sbagliati”. Prima ancora di cantare, sentivo l’urgenza di dare voce a chi non ne aveva. La musica è arrivata dopo, ma è stata la naturale continuazione di quel bisogno di raccontare e rompere tabù.
Che significato ha avuto per te il successo immediato del Crush Tour?
Il Crush Tour per me è stato un punto di svolta. È stato come vedere materializzarsi, davanti ai miei occhi, qualcosa che avevo solo immaginato. Non è stato solo un concerto, è stato il momento in cui ho capito che potevo crederci sul serio.
Come descriveresti la collaborazione con Rossella Essence e Reizon nel tuo percorso discografico?
Sono due incontri che hanno cambiato il mio percorso. Con Rossella Essence ho trovato un suono più personale, qualcosa che mi rispecchia davvero, fuori dalle regole del pop tradizionale. Con Reizon ho avuto un confronto creativo forte, diretto, che mi ha spinto a non accontentarmi mai. Lavorare con loro è stato fondamentale per capire chi volevo essere musicalmente.
Quali tematiche saranno centrali nel tuo album di debutto in uscita con Ada Music?
Il disco si chiama 2 DI ME e non a caso. È un album che parla di identità, di dualità, di complessità. Racconta i conflitti interiori, la fatica di sentirsi divisi tra più parti di sé e il bisogno di libertà. È un lavoro intimo, ma anche coraggioso, perché non mi nascondo dietro filtri o parole vuote. Voglio che chi ascolta si riconosca, anche nelle mie contraddizioni.
Cosa rappresenta per te il Mattia Live al Q-Hub e come ti stai preparando a questo evento?
È il coronamento di un sogno, ma anche un nuovo inizio. È il mio primo vero grande palco, il momento in cui posso mostrare al pubblico chi sono oggi come artista. Non è solo un concerto: è uno spettacolo che mescola musica, danza, immagini e parola. Mi sto preparando con disciplina, con il corpo e con la mente: allenamenti, prove vocali, costruzione scenica. Voglio che chi viene non assista soltanto, ma si senta parte di qualcosa di più grande. Devo ringraziare tutta la mia squadra: Andy, Bea, Babi, Sharon, Ilaria,Elli, Vale, Sasha, Alicia, Andrè, Thiago, Luke, Giadi e tanti altri.
Che impatto pensi avranno sul tuo show la presenza di Andy Van Pastor e delle ballerine Da Femme?
Un impatto enorme. Andy ha un respiro internazionale, porta con sé un’esperienza che si sente e si vede. Le Da Femme invece sono pura energia, trasformano il palco in un luogo vivo, potente, femminile e magnetico. Avere con me professionisti così mi dà sicurezza, perché so che insieme possiamo creare uno show che resta impresso.
Quali artisti della scena urban e pop italiana senti più vicini al tuo stile?
Non amo incasellarmi, ma mi sento vicino a chi non ha paura di rischiare, di mostrarsi per quello che è. Guardo con ammirazione a chi sa contaminare generi, a chi non ha paura di uscire dagli schemi. Non è questione di assomigliare, è più un sentirsi parte di una stessa voglia di autenticità.
Ti senti più a tuo agio nel processo creativo in studio o nell’esplosività del palco?
Amo entrambi, ma il palco è il mio posto naturale. In studio creo, scavo dentro me stesso, do forma alle idee. Ma è sul palco che tutto prende vita, che la musica respira davvero. È lì che la connessione con le persone diventa reale. E quella energia non la sostituisce nulla.
Come immagini la tua crescita artistica nei prossimi anni?
Voglio costruire qualcosa che duri. Non cerco un successo veloce, cerco un percorso solido. Mi vedo crescere come artista, ma anche come performer, perché la musica per me è totale: voce, corpo, immagini. Sogno collaborazioni importanti, ma sempre restando fedele a me stesso. Voglio che ogni progetto mi porti più vicino alla mia verità.
Descriviti in tre parole.
Vero. Stabile.Tenace.


