ORIANA MASCHIO

ORIANA MASCHIO

Oriana, in arte Lady Doc, è una cantautrice e medico italiana che vive a Castelfranco Veneto. Nata in Svizzera, esercita la professione medica da oltre trentotto anni, di cui trentuno come medico di famiglia, dopo una prima esperienza ospedaliera. Specialista in cardiologia e in medicina estetica, è fondatrice e direttrice del poliambulatorio Aestmed, realtà che unisce scienza e sensibilità artistica in un approccio alla cura che pone la persona al centro. La musica accompagna Oriana fin dalla giovinezza, quando imbracciava la chitarra per interpretare i grandi cantautori italiani. Accanto alla passione per il canto coltiva anche quella per la scrittura, pubblicando articoli, poesie e, nel 2011, il libro Magie di donne, il cui ricavato è stato devoluto al Telefono Rosa di Treviso. Nel 2023 debutta con il suo primo inedito La vita è una musica, brano ispirato all’incontro con una paziente affetta da depressione, che diventa un inno alla speranza e al valore dell’esistenza. Nel 2025 torna con Ed è già domani, un singolo intenso che racconta la storia di una donna che trasforma la malattia e la paura in forza e rinascita. Alternando le voci di una paziente e di una dottoressa, la canzone esplora la sorellanza, il coraggio e la potenza dell’amore umano. Lady Doc si distingue per la capacità di unire la sua vocazione medica con quella artistica, trasformando la musica in una forma di cura: una medicina dell’anima che parla di resilienza, empatia e speranza.

Cos’è per te la musica?

La musica è libertà … per chi produce e ci mette le sue emozioni, per chi ascolta vestendola dei propri colori.

Cosa ti ha spinto a trasformare la tua esperienza di medico in ispirazione per la scrittura delle tue canzoni?

Amo da sempre la musica, da giovane suonavo e cantavo i cantautori che fecero la storia di allora, un tempo di lotta per un mondo migliore. Essere medico non è solo un fare, questo essere diventa la tua essenza, perciò fluisce in tutto ciò che sei e fai, anche nella musica, se è uno dei tuoi hobby.

In che modo la musica riesce, secondo te, a curare l’anima come la medicina cura il corpo?

C’è la possibilità nella musica di estraniarsi totalmente dal mondo, di entrare in una dimensione quasi onirica dove tutto è possibile e dunque è in grado di dare forza al tuo io. In ogni istante. Se fai musica o se la ascolti.

Come è nato il nome d’arte Lady Doc e cosa rappresenta per te?

Lady perché sono una signora. Doc perché mi chiamano Doc tantissime persone come diminutivo di dottoressa.

Quali emozioni hai provato nel dare voce alla storia di “Ed è già domani”?

Ogni volta come la prima volta mi sembra di cantare alle pazienti che negli anni ho incontrato, in tutti quei momenti dove da loro ho molto
Imparato.

C’è un momento o un incontro particolare nella tua carriera medica che ha segnato la tua svolta artistica?

Quando ho incontrato Maria Totaro, ha dato forma a un percorso che non avevo messo in conto…

Come riesci a bilanciare la professione medica con la tua attività di cantautrice?

La musica è per me un hobby, assolutamente alla mia età senza alcune pretese, mentre il mio lavoro è ovviamente una assoluta priorità. Però cantare e scrivere mi nutre e rigenera, utile quando si curano le persone …

La medicina estetica, che definisci “scienza artistica”, ha influenzato il tuo modo di creare musica?

Sicuramente poiché la musica è bellezza e armonia ma anch’essa soggiace a leggi matematiche che sono la base dell’armonia stessa. Pensiamo al famoso numero di Fibonacci che da’ origine alla sezione aurea (armonia in rappresentazioni architettoniche e pittoriche) : si è ritrovato come sequenza nelle più importanti sinfonie come del resto in conchiglie e fiori : la matematica della bellezza passa dalla perfezione della natura al fare dell’uomo diventando arte e … la musica non si sottrae.

Quando scrivi un brano, parti prima dalle parole o dalla melodia?

Scrivo le parole, ho bravi musicisti che danno voce alla melodia, che poi andiamo a legare.

Qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso le tue canzoni?

Credo che ognuno è in grado sempre di rialzarsi se qualcuno gli da’ una mano, in modo semplice, se non viene lasciato solo. E poi mi piace trasmettere l’idea che siamo tutti coinvolti, perché la vita ogni tanto mette in ginocchio ognuno di noi. Ecco perché alcuni versi sono in francese, lingua del mio cuore.

Hai in programma nuovi progetti musicali che proseguano questo dialogo tra arte e medicina?

Sicuramente finire il mio romanzo e proprio su quella storia, che parla del tema scottante dell’eutanasia, fare una canzone. Stavolta un po’ rock. Perché la morte me la immagino così, un blues che diventa rock, un ritorno nel cielo attraverso una tempesta.

Descriviti in tre parole.

Passionale, generosa, ingenua.

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