Angelo, conosciuto come “captaincardoni”, è un creator comico che ha trovato la sua cifra stilistica nell’ironizzare sulle dinamiche relazionali tra uomo e donna, portando sullo schermo situazioni vissute o raccontate che riflettono la complessità e spesso la tossicità dei dating contemporanei. Single da sette anni, ha trasformato la sua esperienza personale in materiale creativo, sottolineando come nei suoi video non interpreti un personaggio, ma mostri se stesso così come appare anche nella vita quotidiana. La sua avventura sui social è iniziata circa un anno e mezzo fa, quando alcuni amici lo hanno spronato a riversare in video la sua ironia invece di condividerla solo privatamente. I primi contenuti, nati come video di protesta e parodie con parrucche, hanno lasciato spazio a gag sempre più brevi, incisive e spontanee, capaci di raggiungere rapidamente svariate migliaia di visualizzazioni. Con il tempo ha affinato tecnica e linguaggio, curando da solo ogni aspetto creativo, registico e recitativo, fino a realizzare contenuti più lunghi e articolati senza perdere la capacità di catturare l’attenzione. Tra i suoi format più seguiti spicca “Diario di un single”, arrivato al capitolo 67, caratterizzato da uno stile narrativo a plot twist, in cui il colpo di scena finale diventa marchio distintivo. Iconica è anche la sua esclamazione “cosa?!”, che ha conquistato il pubblico ma che sceglie di utilizzare sempre meno per non restare vincolato a un singolo tormentone. Recentemente ha lanciato il progetto “I casi unani”, un gruppo comico con cui realizza video di circa due minuti, scritti insieme a un altro attore, arricchiti da scenografie, rimandi a serie tv e film e spunti legati all’attualità, come nel caso del fantacalcio. Un’iniziativa parallela e ambiziosa, portata avanti senza trascurare la crescita del suo profilo personale. Nonostante il successo e oltre venti video che hanno superato il milione di visualizzazioni, Cardoni non percepisce guadagni significativi dal suo lavoro creativo, eccezion fatta per due piccole sponsorizzazioni. La sua motivazione rimane la passione per l’ideazione, la scrittura, l’interpretazione e la trasformazione delle idee in contenuti digitali. Attivo su Instagram, TikTok, Facebook e YouTube, coinvolge un pubblico ampio e trasversale, con un seguito particolarmente forte su Instagram nella fascia d’età 25-45 anni. La sua fan base, che oggi conta circa 80.000 follower complessivi, continua a crescere e a riconoscerlo anche nella vita quotidiana, creando un legame diretto e spontaneo con il pubblico che apprezza la sua comicità genuina e immediata.
Quand’è che tutto ha avuto inizio?
Partiamo dal presupposto che non interpreto un personaggio ma sono cosi nella vita reale. Tutto iniziò un anno e mezzo fa durante una cena al sushi con degli amici, i quali, alla mia ennesima battuta, mi dissero “ma perché non ti metti a fare i video cosi rompi le scatole agli altri e lasci in pace noi?” .
Ho seguito il consiglio il giorno dopo. Ma a loro continuo a rompergli le scatole ugualmente.
Cosa ti ha spinto a trasformare la tua esperienza personale da single in un racconto comico seguito da migliaia di persone?
Sono single da 7 anni. Ho ricevuto rifiuti in continuazione e avendo una faccia estremamente tosta questi sono stati innumerevoli. Ho iniziato prendendo in giro le mie amiche, che continuavano ad uscire con casi umani senza dare opportunità alle persone “normali” come me,finendo in una spirale di relazioni tossiche costanti. Indossavo delle parrucche e imitavo i loro atteggiamenti. Poi un giorno decisi di interpretare “me” dal mio punto di vista e non più loro ed eccoci qua.
Come scegli le situazioni relazionali da portare nei tuoi video e quanto c’è di autobiografico rispetto al racconto altrui?
Una cosa su cui punto molto e’ l’originalità dei contenuti. Ciò che porto all’80% sono situazioni successe a me o ad amici/ amiche. Il restante 20% sono meme che mi fanno troppo ridere e dove ci scrivo un contesto e ci creo un video su misura. NON COPIO VIDEO GIA’ VIRALI. Anche se la cosa potrebbe aiutarmi a crescere più velocemente, sono fiero di essere un regista e un creator in assoluto. Se dovessi dire quanto c’è di autobiografico, direi quasi tutto. Sono 7 anni che sono single quindi di materiale ne ho un’infinità.
Qual è stato il momento in cui hai capito che i tuoi contenuti stavano davvero arrivando al pubblico in maniera massiccia?
In realtà non avevo idea di poter diventare così virale. Inizialmente avevo i miei 580 follower carini e vedendo che i video iniziali facevano 1500 visualizzazioni mi dicevo “hey qualcuno che non mi segue li sta vedendo”. Ero gia’ contento cosi. Poi un video su una situazione di stalking comico mi fece 200 mila visualizzazioni e li ho capito la potenzialità che avevo. Il primo video che mi fece fare il primo milione di visualizzazioni (a detta di tanti ancora il più iconico) e’ “diario di un single 1“ con la famosa corsa in infradito. Li ho capito che avevo potenziale per trasmettere la mia comicità non solo a chi mi seguiva ma anche ad altri.
C’è un video o una gag che consideri il tuo “biglietto da visita” e che più ti rappresenta?
Sono due in realtà: come appena detto “diario di un single” ha poi portato ad una serie di video numerati (sono al 67esimo) e la mia esclamazione “cosa?!” esclamata nel plot twist che caratterizza i miei video.
Come vivi il rapporto con i fan che ti riconoscono per strada senza magari seguirti sui social?
La cosa che mi riconoscono per strada (mi fa molto ridere) e’ pazzesca. Succede più spesso di quello che uno può pensare. A volte lo bisbigliano, a volte mi indicano e a volte mi vengono pure sotto a salutarmi. La cosa divertente e’ che avendo più di 20 video oltre il milione di visualizzazioni in realtà si può dire che chiunque tra la fascia eta’ 25/45 mi abbia visto almeno una volta. Purtroppo sono un uomo da solo quindi psicologicamente e’ più difficile per me ricevere il follow da chi ride dei miei video (benvenuti nel fantastico mondo dei social). Le scene più divertenti sono quando mi fermano mi chiedono una foto e poi mi aggiungono in quel momento, per pubblicare una storia. Ma io dico no? Mi apprezzi, mi fai girare in tutti i gruppi whatsapp di amici ma il tasto follow non lo metti. E’ gratis lo sapevate? (Si rispondo così solitamente quando si crea questa gag tra me e loro).
Quali sono le principali difficoltà di portare avanti un progetto così strutturato senza un ritorno economico costante?
Bella domanda. Chi mi segue dall’inizio avra’ notato l’aumento della qualità sia nei video, che nel sonoro che con collaborazioni (non più con amiche random) con attrici vere. Tutto questo perché mi piace portare un prodotto sempre più qualitativo e lo faro’ sempre di più. Per fare 30 secondi di video inizialmente ci mettevo scarsi 5 minuti mentre ora mi ci dedico giornate intere. Trovare il tempo comico giusto, le luci, le riprese, la regia, gli appuntamenti con altri attori o creator ecc ecc. tutto cio’ ha portato un impegno nella gestione dei video infinitamente più grande rispetto all’inizio. E qui la nota dolente. Non ricevo alcun compenso dalle piattaforme tranne che da Facebook (ho la monetizzazione attiva da un mesetto) (hey FB te sei svegliata presto dopo i milioni di utenti che vedevano i miei viedeo) ma senza dire cifre esatte posso stimare le entrate in una decina di caffe al mese. Immagina che per fare un video dedicato, spendo anche dei soldi miei per prendere quel drink che mi fa atmosfera o per comprare attrezzatura sempre più specializzata. E non avere ne ritorno ne supporto e’ molto frustrante. Ma lo faccio e lo continuerò a fare perché mi piace far ridere le persone. Ho un mio lavoro di cui non parlo quindi non mi serve un introito dai social per vivere. Ma i social stessi si stanno prendendo sempre più il mio tempo e anche questo va messo sulla bilancia. Adesso mi trovo in quel limbo in cui tolgo tempo ad un eventuale lavoro che mi da’ da mangiare per darlo ai social che non me ne danno. Ma ripeto lo scopo ultimo e’ strappare un sorriso e finche’ posso, continuo.
In che modo il progetto “I casi unani” differisce dal tuo stile personale e cosa speri di raggiungere con questo nuovo percorso?
icasiumani e’ un progetto fortemente voluto da me. Ho riunito 4 personalità forti e differenti tra loro per poter avviare un progetto di gruppo. E’ un progetto vetrina dove metteremo solo video lunghi circa 2 minuti per dare allo spettatore subito l’idea dell’estensione dei video. Non ci saranno video brevi o gag li. L’idea e’ poter dare a tutti e 4 l’opportunità di esprimersi totalmente in quei due minuti aumentando il numero di battute. Questo fa’ si che possiamo giocare su una comicità diversa, non più basata sul plot twist ma su varie gag “nascoste“ durante i video stessi. Cí permette di esprimerci a 360 gradi insomma sensa dover sottostare alle regole dello scrolling compulsivo e questo perché, ripeto, e’ un progetto vetrina su cui non ci interessa fare i numeri subito. Ovviamente mi sono preso la briga di fare il regista e quindi scrivo io stesso, insieme ad un altro componente, i video e il tipo di comicità. Ci vogliamo divertire nel portare parodie di serie tv o film e ognuno di noi ha un personaggio con le proprie caratteristiche. Abbiamo ideato anche che lavoro fa ognuno di noi, se e’ fidanzato, se e’ iperattivo ecc ecc cosi da adattarci a qualsiasi tipo di situazione ci venga sottomano. Rovescio della medaglia? Il tempo dedicato. Per scrivere le 4 puntate di SIESÁI io e l’altro ragazzo (Giuseppe) ci abbiamo impiegato quasi 5 ore. Per girare la prima puntata da 2 minuti ci abbiamo impiegato 4 ore. Per montarla io stesso ci ho impiegato 2 ore. E nessuno ci paga, ribadisco. Il progetto prevede 1 massimo 2 video a settimana essendo, come sopra citato, estremamente più elaborato e dispendioso farli. Ma cí puntiamo tutti e 4.
Ti vedi più come comico digitale o pensi di voler portare la tua comicità anche in teatro o televisione tradizionale?
Questo e’ l’errore più grande che pensano di me. Io non sono un comico. Io sono cosi. Il comico deve studiare ed elaborare uno spettacolo facendo si che arrivi al pubblico. Io sono un improvvisatore nato e devo solo elaborare cio’ che mi viene in mente senza sforzo per metterlo in video. Sono più adatto a fare il presentatore che il comico. Quello si, mi piacerebbe presentare avendo una grande facilità nel coinvolgere il pubblico senza preparare nulla. Detto ciò se dovessi girare per teatri perché si crea l’occasione, non mi dispiacerebbe affatto.
Qual è stata la reazione più inaspettata o divertente ricevuta da un follower?
Una sera in un locale di Roma mi si avvicina una ragazza carina, mi prende sotto braccio e mi sussurra “sei ancora single? E’ un vero peccato”. Purtroppo e’ successo tutto rapidamente per stare qui a presentarla come la mia ragazza oggi. Un’altra cosa che mi succede e’ che a volte le donne mi guardano e penso “hey sono bello, quella mi guarda” scordandomi totalmente che lo fa perché nella sua testa pensa “dove lo avrò visto”. Oppure quando mi vengono sotto gli uomini con uno “ao scusa” e io penso “eccola la, questo mi sta imbruttendo me vole menà” per poi sentirmi dire “ma te sei quello che fa i video? Grande continua cosi”. Per ultime , mi sono successe due cose l’anno scorso in Molise (si esiste, ci sono stato). Un signore sulla 50ina in un autogrill con due figli mi riconosce e mi fa i complimenti (in un autogrill del Molise!!). La seconda invece che vado a trovare degli amici, uno di loro mette un selfie con me dentro, una sua amica gli chiede come mi conosceva, si prepara sì imbellettata, sale in macchina e si fa mezz’ora per venirmi a conoscere. Le regalai un autografo sulle tette. Se l’e’ meritato tutto.
Descriviti in tre parole.
Single, filantropo, divulgatore di verità.

