Ares, nato il 14 agosto 2003 a Gorizia, è un cantante, speaker radiofonico e scrittore. Sin da giovanissimo mostra una spiccata inclinazione per la comunicazione e l’intrattenimento, che lo porta a costruire un percorso artistico e professionale eclettico e in costante evoluzione. Autore del libro La Radio Non Mente, pubblicato da Family Editore, Ares racconta in chiave autobiografica la propria storia, le esperienze e la passione che lo hanno condotto dietro al microfono. È ideatore e conduttore del format Fuori Frequenza, trasmesso su diverse emittenti radiofoniche, e collabora con Radio Azzurra FM, dove cura la rubrica King del Web, in onda ogni lunedì alle 18.50. Con energia, curiosità e una voce capace di creare connessione, Ares Devinar rappresenta una delle giovani voci emergenti più interessanti del panorama radiofonico e musicale italiano.
Cos’è per te l’arte?
Per me l’arte è il linguaggio più antico e universale che l’essere umano abbia mai creato: un modo per dare forma visibile, udibile o tangibile a ciò che normalmente non si riesce a dire: emozioni, intuizioni, sogni, traumi, desideri, visioni. È il ponte tra il mondo interiore e quello esterno. Può essere un gesto di libertà, una forma di resistenza, o semplicemente un atto di comunicazione autentica. A volte è bellezza, altre volte provocazione; può consolare o disturbare, ma sempre muove qualcosa.
Cosa rappresenta per te la musica nel tuo percorso personale e artistico?
La musica per me rappresenta tutto. È una compagna costante, da quando mi sveglio a quando vado a dormire. Fin da piccolo ho sempre voluto cantare, e tutto è andato a step. C’è stato un periodo in cui pensavo di non essere adatto, ma grazie a mia mamma ho ritrovato la passione: mi “forzò” a iscrivermi a una scuola di musica, e oggi la ringrazio immensamente.
Come nasce l’idea del tuo libro La Radio Non Mente e qual è il messaggio che desideri trasmettere ai lettori?
Il mio libro è un’autobiografia: nasce dalla voglia di esprimere ciò che ho dentro e soprattutto di dare forza a chi, in questo momento, si trova in una situazione simile a quella che ho vissuto. Coraggio ragazzi, non siete soli!
Qual è l’emozione che provi ogni volta che accendi il microfono e inizi una diretta?
Il mio personaggio radiofonico direbbe poco o nulla, probabilmente che è una rottura di scatole. Ma nella realtà dei fatti, starei in radio 24 ore su 24: l’emozione è enorme, un onore immenso comunicare alle persone, anche con irriverenza. Ho sempre amato programmi come Lo Zoo di 105 o La Zanzara.
Ci sono stati momenti difficili nel tuo percorso in cui la radio ti ha aiutato a ritrovarti?
Sì, eccome. Ne parlo anche nel mio libro, e qui si tratta della parte da ascoltatore. Una radio locale di Roma mi ha catturato con i suoi jingle e i suoi programmi incredibili. Durante i periodi più duri, quella radio c’è sempre stata, e tutt’ora c’è. Se sono qui a fare questa intervista, tanto merito va anche a quella radio: la radio ha davvero la forza di aiutare le persone.
In Fuori Frequenza, quali temi o storie ami raccontare di più al tuo pubblico?
A Fuori Frequenza affrontiamo attualità, umorismo e cultura grazie anche a Michela Minini, scrittrice e poetessa straordinaria che stimo moltissimo. Mi piace che il programma dia spazio a tutto: grazie a BigCat Senza Filtro promuovo artisti emergenti, con Paolo Rinaldi parliamo di cartoni animati, e con tifeoottantasei discutiamo di psicologia.
Come nasce la rubrica King del Web e in che modo riesci a connettere mondo digitale e radiofonico?
Non posso dire di sapere come nasce la rubrica King Del Web, perché non è creata né ideata da me. Io faccio parte del contenitore come “ospite” il lunedì alle 18:50. Il merito va a Niky Valvano e BigCat, che mi permettono di esprimermi in un contesto più ampio, anche se in versione ridotta rispetto al mio format integrale nel drive time su altre radio.
Quali artisti o speaker ti hanno ispirato nel tuo modo di comunicare?
Prendo spunto dallo stile di conduzione di Marco Mazzoli, Giuseppe Cruciani, Andrea Torre e Roberto Marchetti. Sono i miei idoli radiofonici, ma in realtà ascolto tutte le radio: è un mondo in cui voglio restare, possibilmente per sempre.
Hai un rituale o una routine prima di andare in onda?
Non ho rituali particolari, solo la speranza di non farmi sospendere la trasmissione dai miei editori.
Come immagini il futuro del tuo percorso tra musica, scrittura e radio?
La musica è un aspetto che voglio curare di più: sto frequentando una scuola con un’insegnante fantastica e spero presto di tornare a cantare dal vivo, con nuovi singoli in arrivo. Per quanto riguarda la radio, sogno di creare la mia emittente e diventare uno speaker consolidato, con un format personale in orari importanti su radio importanti. La scrittura mi appassiona: ci saranno nuove uscite, ma niente spoiler!
Descriviti in tre parole.
Irriverente, irritante e politicamente scorretto: odio seguire la massa e devo essere controtendenza, anche a costo di ricevere hating!





