ELENA SOKOLOVA AZYAZOVA

ELENA SOKOLOVA AZYAZOVA

Elena ha trovato nell’arte un compagno di vita sin dall’infanzia, quando trascorreva ore immerse nei colori e nei disegni. Dopo aver studiato in una scuola d’arte in Russia e frequentato uno studio di pittori, il sogno di una carriera artistica sembrava pronto a realizzarsi. Ma la vita ha preso una direzione diversa, portandola verso studi in ingegneria, pedagogia e contabilità, e allontanandola dal disegno per circa dieci anni. Il trasferimento in Italia ha segnato un risveglio creativo: incantata dalla bellezza del nuovo contesto, si è iscritta all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma, dove uno dei suoi dipinti ha ottenuto un riconoscimento in una mostra scolastica. Dopo il diploma ha intrapreso la professione di pittrice-decoratrice per otto anni, fino a quando ha sentito il bisogno di cambiare e ha seguito la passione per la danza e lo sport, diventando insegnante e direttrice di scuole di arti aeree, oltre che praticante di Yoga e Qi Gong. Con il trasferimento in Svizzera, immersa nella quiete delle montagne, ha ritrovato l’ispirazione a dipingere. L’incontro con la Neurografica ha aperto un nuovo orizzonte espressivo, portandola a riscoprire la pittura come strumento di consapevolezza. Oggi la sua ricerca si concentra sull’Arte Quantica e sull’Arte Energetica, sintesi di anni di esperienze, trasformazioni e profondo ascolto interiore.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è un portale tra mondi visibili e invisibili. Una lingua dell’anima che trasforma l’energia in immagine, dando forma al sentire più profondo. È guarigione, scoperta, preghiera silenziosa e gioco sacro con l’universo.

Cosa ti ha spinta a riprendere i pennelli dopo tanti anni lontana dal disegno?

Un richiamo interiore che non potevo più ignorare. Dopo anni di silenzio creativo, immagini, colori e simboli hanno cominciato a bussare alla mia coscienza. Dipingere è diventato un modo per ritrovare me stessa, come se la mia essenza mi stesse aspettando proprio lì, sulla tela.

In che modo la Neurografica ha trasformato il tuo modo di fare arte?

Mi ha insegnato a fidarmi del flusso e a lasciare che la mano segua il cuore. Le linee non sono solo forme: sono ponti tra la mente cosciente e l’inconscio. È un dialogo sottile con l’energia, che porta armonia dove prima c’era tensione.

Cosa significa per te “Arte Quantica” e come si manifesta nelle tue opere?

È la possibilità di dipingere l’invisibile. Ogni colore e forma sono carichi di frequenze e messaggi energetici. Le mie opere nascono come vibrazioni che si traducono in immagini capaci di risvegliare consapevolezza, leggerezza e presenza.

Qual è il legame tra la tua pratica artistica e discipline come Yoga e Qi Gong?

Sono tutte vie di ascolto profondo. Lo Yoga e il Qi Gong mi insegnano il respiro, l’equilibrio, il movimento dell’energia. Quando dipingo, entro in uno stato meditativo simile alla pratica: il gesto diventa danza, respiro, connessione.

Come riesci a integrare nella tua pittura l’esperienza di insegnante e sportiva?

Insegnare mi ha donato empatia e ascolto, lo sport disciplina e forza interiore. Entrambi vivono nei miei quadri: una struttura invisibile che sostiene la libertà espressiva, un corpo che danza con l’anima sulla tela.

C’è stato un momento preciso in cui hai capito che l’arte sarebbe tornata al centro della tua vita?

Sì. È stato come uno scatto interiore. Il giorno di Natale del 2022 ho ricevuto in dono un cavalletto e dei colori. In quel momento ho sentito: “Devi dipingere. Ora.” Pochi giorni dopo ho iniziato… e non mi sono più fermata.

Come la natura della Svizzera influenza la tua creatività e il tuo immaginario?

Nel piccolo villaggio dove vivo, ho sentito fin da subito una connessione profonda. La natura — le montagne, gli alberi, le pietre antiche — sembra parlarmi. Come se custodisse chiavi sacre che si risvegliano in me quando dipingo.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con le tue opere?

I miei quadri sono portali di consapevolezza. Invitano a ricordare la nostra vera natura, oltre la forma. Attraverso colore, simboli e vibrazioni, aprono uno spazio dove il tempo si dissolve e si attiva la connessione con la coscienza universale.

Hai mantenuto un legame con l’arte russa delle tue origini?

L’arte russa vive nelle mie radici, ma la mia voce oggi va oltre i confini geografici. È guidata da una coscienza universale che attraversa ogni cultura. Una voce libera, senza limiti.

Che emozioni provi davanti a un’opera finita?

Una commozione silenziosa. Come se una parte di me avesse trovato forma. È gratitudine, stupore, e spesso anche mistero: come se non fossi stata io a dipingere, ma qualcosa di più grande attraverso di me.

Descriviti in tre colori.

Verde in tutte le sue sfumature, dal turchese allo smeraldo: vita, natura, connessione. Oro, per la luce che guida il mio percorso creativo. Malva o rosa rubino, per la dolcezza e la profondità del sentimento, la forza sottile che sostiene la mia arte.

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