Eliana è un’artista autodidatta ed eclettica, la cui produzione nasce da un percorso personale di ricerca interiore, lontano da schemi convenzionali e profondamente radicato nell’esplorazione dell’identità, della memoria e dell’immaginazione. Il suo approccio all’arte è istintivo, libero e, al tempo stesso, ricco di riflessioni sul senso del vivere e del creare. Dopo un lungo periodo di distanza dalla pittura, Eliana ha ripreso in mano i pennelli solo recentemente, riscoprendo nell’arte un mezzo potente e autentico di espressione. Dal 2023 ha iniziato a partecipare attivamente al panorama espositivo nazionale e internazionale, distinguendosi per l’intensità e l’originalità delle sue opere. In meno di un anno ha preso parte a oltre dieci mostre, ottenendo ampi consensi. Tra i riconoscimenti più significativi si segnala la vittoria del Premio Ugo Nespolo alla X Biennale d’Arte Internazionale di Monte Carlo, che ha consacrato il suo talento all’interno della scena artistica contemporanea. Di particolare rilievo è stata anche la sua partecipazione alla mostra L’Epopea del Volo, presso il Parco Museo del Volo di Volandia, organizzata in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare Italiana, così come la presenza alla rassegna presso il Tribunale di Varese per i 250 anni del Tricolore Italiano: eventi che hanno evidenziato il suo impegno nel coniugare arte e memoria collettiva. Un’altra tappa significativa del suo percorso è stata la mostra Omaggio a Lucio Fontana, dove Eliana ha esposto l’opera Oltre i tagli… il volo dell’immaginazione. Con questo lavoro ha voluto rendere tributo al maestro dello Spazialismo, reinterpretandone l’eredità attraverso una visione personale in cui il gesto si apre a nuove dimensioni simboliche e oniriche. Eliana Minoli prosegue il suo cammino artistico con uno sguardo aperto alla sperimentazione e alla trasformazione. La sua arte è un linguaggio in continua evoluzione, che si nutre di emozione, intuizione e profondità, e che trova forza nella libertà espressiva e nell’autenticità del vissuto.
Cos’è per te l’arte?
L’arte per me è come fermare il tempo e dedicalo tutto a me stessa per poter dare forma a quello che sento.
La tua ricerca interiore è al centro della tua pratica artistica: come si trasforma un’emozione o un ricordo in immagine?
Ogni opera nasce da qualcosa di emotivo che viene trasformato con il colore e la materia in qualcosa di unico da poter ammirare, contemplare e criticare.
Dopo una lunga pausa, hai riscoperto la pittura: cos’è cambiato in te o nel tuo sguardo rispetto a prima?
Credo di essermi finalmente fermata ad ascoltare ed ammirare.
In meno di un anno hai partecipato a numerose mostre e ricevuto riconoscimenti importanti. Come stai vivendo questo rapido riconoscimento?
Vivo i miei ultimi riconoscimenti con gratitudine e fierezza.
L’omaggio a Lucio Fontana rappresenta un dialogo con un grande maestro: cosa ti ha spinta a reinterpretare il suo gesto e cosa hai voluto aggiungere di tuo?
Con la mia opera Omaggio a Lucio Fontana voglio dare all’osservatore la possibilità di “volare” attraverso i miei tagli da in mondo grigio e nero a un mondo ricco di colori.
Nei tuoi lavori convivono memoria collettiva e visione personale. Come scegli i temi da affrontare e che ruolo ha, per te, il tempo?
I temi non li scelgo , sono loro che scelgono me per poter essere interpretati attraverso la mia arte.
Cosa cerchi quando ti metti a dipingere? Hai un’intenzione precisa o lasci che l’opera ti guidi?
Quando mi metto a dipingere non so mai da dove parto e dove arriverò.
Usi spesso termini come “trasformazione”, “libertà” e “intuizione”: sono parole che descrivono anche il tuo processo creativo?
Direi di si, i miei termini fanno parte di me, sono la mia guida silenziosa attraverso questo mondo di fantasia.
Ti definisci un’artista autodidatta. Che valore ha avuto questa autonomia nel costruire il tuo linguaggio?
Si mi definisco autodidatta, non ho avuto maestri ma ho osservato molto. Ho fatto tanti errori e tanti ne faró, ho ancora molto da imparare.
Quanto conta per te il dialogo con il pubblico? Cosa speri arrivi allo spettatore attraverso le tue opere?
Dialogo con il pubblico? Certo ma solo per scoprire cosa vedono nelle mie opere.
C’è un materiale, una forma o un colore a cui torni spesso, come se ti appartenesse profondamente?
I colori che mi appartengono profondamente sono quelli sei BLU. Amo la tecnica mista perchè mi permette di spaziare con più materiali.
Descriviti in tre colori.
I 3 colori in cui mi descriverei sono il blu, l’argento,e il bianco. Il blu perché è profondo. L’argento perché è onirico. Il bianco perché è luce.






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