ILENIA LEONARDINI

ILENIA LEONARDINI

Ilenia, nata a La Spezia nel 1977, vive a Luni Mare insieme alla madre. Appassionata da sempre di cinema e musica, con una predilezione per il panorama internazionale, ha coltivato interessi diversi, dallo sport alla scrittura. Dopo aver praticato la difesa personale, è rimasta fedele al suo primo amore, il nuoto, che considera un ritorno al suo ambiente naturale. La scrittura è entrata nella sua vita a 14 anni, inizialmente con testi simili a sceneggiature ricchi di dialoghi, per poi evolversi in uno stile personale e creativo. Per lei scrivere è una passione terapeutica, un mezzo per affrontare momenti difficili e ritrovare equilibrio interiore. Ama spaziare tra generi diversi, passando dal fantasy all’horror fino alla fantascienza. Tra le sue opere figura Il figlio segreto – The Connelly Saga, una storia ricca di colpi di scena, inseguimenti e segreti familiari che intreccia legami complessi e tensioni irrisolte, portando il lettore fino all’epilogo della saga.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è un dono che attraversa le anime delle persone e che ogni persona esibisce nel modo che preferisce. Io lo esprimo attraverso la creazione di storie sempre diverse. Dal noir investigativo al fantasy, dal paranormal urban fantasy al fantascientifico. L’arte è quella spinta che mi permette di creare storie ogni volta differenti.

Come è nata la tua passione per il cinema e in che modo influenza la tua scrittura?

Mi è sempre piaciuto il cinema perché è bello vedere scene di ogni tipo. Il cinema mi ha spinto a cercare di trovate il mio stile, uno stile fiction. Anche i film o le serie TV mi ispirano. Ma anche la musica.

Cosa rappresenta per te il mare e quanto incide nella tua creatività?

Sapete, il mare è proprio quello che mi ispira di più, soprattutto storie su alieni e avvistamenti o su esseri mitologici come le sirene.

In che momento hai capito che la scrittura poteva diventare una vera terapia?

Nel periodo in cui ero alla ricerca di un lavoro, ma soprattutto il 18 dicembre 2015, quando morì mio padre. Lui diceva che era il mio dono e di non smettere mai.

Quali sono i tuoi riferimenti letterari o cinematografici più importanti?

Amo il fantasy, i capolavori di Tolkien, La Alcott, Lewis con le sue Cronache di Narnia, ma amo anche le storie di Percy Jackson ma anche Harry Potter. Io amo la letteratura: Shakespeare, Poe, Pirandello e il grande Michael Ende con La storia infinita. Parlando de Lo Hobbit e Il signore degli anelli ho adorato sia i libri che le versioni cinematografiche.

Come affronti il passaggio tra generi così diversi come fantasy, horror e sci-fi?

Beh in modo sereno e tranquillo, infatti posso passare da scrivere una storia sci-fi a una fantasy o noir.

Quanto c’è della tua esperienza personale nei personaggi che crei?

Beh nei personaggi che creo come degli altereghi metto la mia anima, le mie passioni.
Ad esempio nella Saga dei Connelly sono una pasticceria scrittrice.

Com’è nato il progetto della saga dei Connelly e cosa ti ha spinta a svilupparlo?

Il primo libro della saga è nato da un sogno ed erano le tre di notte quando mi sono dovuta svegliare e segnarmi nel notes del cellulare e così e nata l’idea del primo libro. Il figlio segreto, invece, è nato per una richiesta dei miei lettori che mi hanno chiesto se c’era la possibilità di poter conoscere meglio i coprotagonisti della storia. Ho detto loro che era già in stesura la storia e che sarebbero rimasti a bocca aperta.

Qual è la parte più complessa quando scrivi intrecci familiari ricchi di segreti?

Non ce ne sono molti, soprattutto perché quando hai una storia in testa non è affatto difficile creare intrecci familiari dove i capostipiti di famiglie ricche siano i custodi di segreti che potrebbero rovinarli, macchiando la loro reputazione.

Ti piacerebbe un giorno trasformare i tuoi scritti in sceneggiature cinematografiche o serie TV?

Moltissimo, soprattutto perché si adatterebbero bene a film o serie TV. Eh già è uno dei miei sogni nel cassetto.

Quali emozioni speri che il lettore provi leggendo le tue opere?

Che si senta come se fosse dentro la storia, che fosse testimone degli eventi.

Descriviti in tre libri.

Piccole donne. La storia infinita. Lo Hobbit.

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