La domenica in Puglia è molto più di un giorno di riposo: è un rito collettivo che unisce famiglia, tradizione e convivialità. Fin dal mattino, le città e i paesi si risvegliano con un ritmo diverso rispetto al resto della settimana. Le campane delle chiese scandiscono il tempo della messa, mentre le strade si riempiono di persone ben vestite, pronte a incontrarsi per un caffè al bar o per una passeggiata in piazza. Questo momento di socialità è da sempre considerato un’arte, fatta di gesti semplici ma carichi di significato, tramandati di generazione in generazione. Il cuore della domenica pugliese, però, si trova nelle case, attorno a una tavola che si prepara sin dalle prime ore del giorno. Le nonne iniziano a impastare le orecchiette, piccole conchiglie di pasta fresca che si accompagnano spesso al sugo di pomodoro o alle cime di rapa. Il profumo invade le cucine e si mescola a quello delle braciole, involtini di carne ripieni di formaggio e prezzemolo, cotti lentamente nel ragù. Non manca mai il pane, fragrante e con la crosta croccante, spesso proveniente da forni storici che ancora usano la legna. Ogni zona della Puglia custodisce varianti e piatti che arricchiscono il pranzo domenicale. Nel barese, le famiglie amano servire la focaccia con pomodori e olive, un antipasto che apre il pasto e che viene spesso acquistato caldissimo nei panifici del quartiere. Nel Salento, la tradizione porta in tavola il rustico leccese, un disco di pasta sfoglia ripieno di besciamella, pomodoro e mozzarella, che viene gustato come preludio al pranzo vero e proprio. Spostandosi verso la zona di Taranto e della Valle d’Itria, il forno di casa diventa protagonista con le bombette, piccoli involtini di carne farciti con formaggio e pancetta, che ricordano quanto la convivialità sia sempre legata alla condivisione della carne cucinata insieme. Un’altra curiosità della domenica pugliese è legata al pesce. Nelle zone costiere, soprattutto a Bari, non è raro che le famiglie si concedano un antipasto di frutti di mare crudi: cozze, ostriche e ricci vengono serviti freschissimi, accompagnati da qualche goccia di limone. È un’abitudine che può sorprendere chi viene da fuori, ma che in Puglia è considerata un gesto autentico di amore per il mare e per la freschezza dei suoi doni. Dopo i primi piatti e le carni, il dolce ha un ruolo centrale. Non esiste domenica senza pasticciotto, soprattutto nel Salento, dove questo dolce di pasta frolla ripieno di crema viene comprato in pasticceria già al mattino presto. Altrove, la tavola si colora con cartellate al miele o al vincotto, taralli dolci e mandorle caramellate. Il caffè viene servito rigorosamente dopo pranzo, spesso accompagnato da un liquore artigianale, come il rosolio o l’amaro locale. Ma l’arte della domenica in Puglia non si esaurisce a tavola. Dopo il pranzo, le famiglie si concedono una passeggiata, la cosiddetta “vasca”, che nelle città come Bari, Lecce o Brindisi si svolge lungo i corsi principali. È il momento in cui ci si incontra, si saluta, si osservano le vetrine e si rafforza il legame sociale. Nei paesi più piccoli, invece, la passeggiata si trasforma in chiacchiere seduti sulle panchine della piazza principale, dove i bambini giocano e gli anziani raccontano storie. La domenica pugliese è dunque un intreccio di riti e sapori, di cibo e relazioni. È l’arte di dare valore al tempo, di trasformare un giorno comune in un’esperienza speciale che si rinnova ogni settimana. Dai piatti preparati con pazienza alla convivialità che si respira nelle strade, questo momento rappresenta un patrimonio culturale tanto prezioso quanto il mare e le campagne che fanno da sfondo alla vita quotidiana. È un’arte silenziosa, che non si insegna con le parole ma con i gesti, e che continua a essere tramandata con orgoglio da una generazione all’altra.
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L’ARTE DELLA DOMENICA IN PUGLIA
