L’ARTE DI PAOLA LOMUSCIO

L’ARTE DI PAOLA LOMUSCIO

Paola è un’artista che ha fatto della determinazione e della sensibilità i cardini di un percorso creativo unico e riconoscibile. Nata a Bari e residente ad Andria, ha frequentato l’Istituto d’Arte, ma la sua vera formazione è avvenuta attraverso un lungo e appassionato lavoro da autodidatta. Una scelta che, con il tempo, si è rivelata vincente, portandola a ottenere riconoscimenti anche internazionali. Il primo segnale forte arriva con un ritratto di Totò, selezionato come copertina per “Zero Assoluto”, rivista dedicata alla vita notturna pugliese. Da quel momento, la sua matita ha cominciato a raccontare volti iconici della musica e del cinema, sviluppando un linguaggio personale, profondo e intimamente legato all’emotività dello sguardo. Gli occhi, per Paola, sono infatti il punto di partenza di ogni opera: specchi retrovisori delle emozioni, veicoli di verità. È lì che inizia il viaggio di ogni suo ritratto, nella ricerca di quella scintilla che va oltre la fisionomia per abbracciare l’anima. Tra i momenti più significativi del suo percorso spicca il ritratto di David Bowie, selezionato per due edizioni consecutive della mostra “Bowie BlackStardust” presso la galleria SpazioCima di Roma. Un’opera che conferma la capacità di Paola di trasformare la matita in strumento di memoria e omaggio, mantenendo sempre intatto uno sguardo personale e intimamente poetico. Non meno importante è il legame che la sua arte ha sviluppato con la figura di Bruce Springsteen. Una sua stampa è entrata a far parte della collezione permanente della Monmouth University del New Jersey, mentre un altro suo ritratto è stato selezionato per la mostra ufficiale dedicata ai 70 anni del cantante presso la Monmouth County Historical Association, sempre in New Jersey, rimanendo esposto per tutto il 2019/2020. È un traguardo significativo, che dimostra quanto la sua cifra stilistica sia in grado di parlare anche a un pubblico internazionale, trasmettendo emozioni universali attraverso una tecnica squisitamente manuale. A testimonianza della versatilità del suo talento, il ritratto di Frank Sinatra è stato scelto per una mostra collettiva in Spagna, presso l’Ateneo Jaqués. Una tappa ulteriore di un cammino che ha saputo coniugare passione e rigore, senza mai perdere contatto con le radici e con l’essenzialità dell’ispirazione. Nel 2017 Paola pubblica con La Ruota Edizioni il suo primo volume di illustrazioni, “Io e la mia matita”, a cui segue un secondo volume nel 2020. In questi libri, l’artista mette nero su bianco non solo il suo tratto, ma anche un modo di osservare il mondo fatto di introspezione, ironia e delicatezza. Le sue illustrazioni non sono semplici ritratti: sono confessioni visive, sussurri dell’anima. Il suo lavoro ha trovato spazio anche nel libro ufficiale “Alberto Sordi Segreto”, scritto da Igor Righetti, cugino dell’attore romano, dove compare una sua illustrazione. Più recentemente ha partecipato alla mostra su Vittorio Gassman a Roma nel 2022 e al “Phil Collins Day” a New York City nel 2023, confermando un’attività espositiva intensa e di ampio respiro. Ha inoltre collaborato con STAEDTLER ITALIA per vari progetti, un ulteriore segnale della credibilità acquisita nel settore e del valore tecnico del suo lavoro. L’arte di Paola Lomuscio si nutre di cinema, musica, moda, quotidianità. L’ispirazione, come lei stessa racconta, arriva senza preavviso, si nasconde e si rivela con ironia. Non c’è programmazione nelle sue intenzioni future, ma solo la volontà di restare immersa nel fare, nel lasciarsi sorprendere dalla materia e dalla vita. Un progetto recente nasce quasi per caso, dall’unione spontanea di un gruppo di amici accomunati dall’amore per l’arte e la fotografia. Da questo incontro di sensibilità e visioni nasce qualcosa di profondo: un viaggio artistico in cui lo scatto fotografico non è solo un’immagine, ma un vero e proprio documento emotivo. Ogni artista coinvolto cerca di cogliere la bellezza dei luoghi attraversati, quegli aspetti che spesso sfuggono all’occhio comune. È qui che entra in gioco l’arte: dove non arriva la fotografia, arriva la magia della grafite, che completa la tela con sfumature delicate, materiali misti e colori acrilici. Paola si lascia ispirare non solo dai soggetti ritratti, ma dallo sguardo malinconico che affiora in quelle fotografie. Così, attraverso le emozioni e gli occhi dei fotografi, viaggia idealmente con loro. Un viaggio che prende il nome di Thailandia e che si è trasformato in una vera esperienza di condivisione e creazione. Tra le opere nate da questo progetto si contano: il ritratto di una bambina thailandese ispirato a uno scatto di Dario Scamarcio, quello di una donna thailandese tratto da una fotografia di Domenico Abbasciano e infine il ritratto di un anziano thailandese, ispirato dall’obiettivo di Annarita Binetti. Tre volti, tre storie, tre anime che, attraverso la matita di Paola, hanno trovato nuova luce e nuova voce. Il suo tratto si distingue per l’uso sapiente del bianco e nero, per le sfumature che costruiscono volume e presenza, per la capacità di fermare il tempo attraverso lo sguardo. La matita diventa mezzo espressivo totale, con cui raccontare non solo volti ma emozioni, frammenti di esistenza che vibrano silenziosamente sulla carta. Nel rispondere a chi le chiede di descrivere la propria arte, Paola non parla di tecnica, ma di anima. Ed è proprio questa sincerità che rende ogni suo disegno qualcosa di più di una somiglianza: è una dichiarazione di presenza, una piccola luce accesa nella memoria collettiva.

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