PASQUALE MAZZA

PASQUALE MAZZA

Pasquale, in arte Kannamuris, nasce ad Agrigento 53 anni fa, nel cuore suggestivo della Valle dei Templi. Artista poliedrico e profondamente istintivo, trae ispirazione da ciò che la sua anima gli sussurra nel momento presente. La sua arte è un atto emotivo, spontaneo e viscerale, in cui ogni opera diventa il riflesso autentico di un frammento interiore. Tra i soggetti ricorrenti delle sue creazioni emerge la figura femminile, che ama ritrarre in chiave contemporanea, celebrandone forza, bellezza e mistero. Nei suoi dipinti la donna diventa musa, simbolo, danza viva di colore e sentimento. Ogni tela è attraversata da una vibrazione personale, come se l’anima dell’artista prendesse forma per muoversi e parlare attraverso il gesto pittorico. Kannamuris non segue schemi prestabiliti: si affida all’istinto e all’intuizione, lasciando che la creatività guidi il processo senza filtri. La sua arte è un viaggio emozionale che coinvolge lo spettatore, invitandolo a sentire più che a interpretare. Un linguaggio libero e sincero, in cui l’autenticità si fa stile.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me è una rinascita. Ogni volta che creo un’opera è come nascere di nuovo, perché in ognuna metto un frammento della mia anima.

In che modo la tua terra d’origine, la Valle dei Templi, ha influenzato la tua sensibilità artistica?

La mia arte, all’inizio, è stata fortemente influenzata dalla mia terra d’origine. Le prime opere raffiguravano proprio i paesaggi che mi circondavano: gli alberi d’ulivo, i templi, i ruderi antichi. Era il mio modo di rendere omaggio alle mie radici.

Cosa rappresenta per te la figura femminile, che ritorna spesso nei tuoi dipinti?

La figura femminile per me rappresenta tutto: la vita, la passione, la bellezza. Un mondo senza donne sarebbe un inferno. A volte basta un semplice sguardo per stare bene.

Quando affermi che dipingi ciò che l’anima ti suggerisce, cosa accade esattamente nel tuo processo creativo?

Quando inizio una nuova opera, è come se fosse la mia anima a parlarmi. Osservo ciò che mi circonda e poi, d’improvviso, l’immagine prende forma nella mia mente. Può essere un volto, una fotografia, un dettaglio, ma io la vedo già completa prima ancora di dipingere.

C’è un’opera che senti particolarmente vicina o che ti ha coinvolto emotivamente in modo profondo?

Ci sono opere a cui sono legato profondamente e da cui non riesco a separarmi. Alcune segnano tappe importanti della mia crescita artistica, altre mi hanno coinvolto emotivamente durante la loro creazione.

Come nasce il tuo nome d’arte, Kannamuris, e quale significato racchiude per te?

Il nome Kannamuris nasce dalla mia passione per Rino Gaetano. In uno dei suoi primi brani, si presentò con il pseudonimo di Kammamuris. Da lì nacque la mia versione, Kannamuris, che oggi rappresenta il mio lato artistico più autentico.

Utilizzi tecniche o materiali ricorrenti, oppure ogni opera nasce con un’impronta completamente nuova?

Amo lavorare con l’olio: i volti e le figure che dipingo sono quasi tutti realizzati con questa tecnica, spesso contaminata da interventi acrilici. Mi piace anche sperimentare e utilizzare materiali diversi, cercando ogni volta qualcosa di nuovo.

Qual è il messaggio che desideri arrivi a chi osserva i tuoi lavori?

Vorrei che le mie opere riuscissero a trasmettere emozioni, a creare coinvolgimento, a generare un’interazione profonda con chi le guarda.

Hai mai pensato di tradurre la “danza dell’anima” delle tue opere in altre forme artistiche, come la performance o il video?

Proprio ora sto lavorando su un nuovo concept che porterò avanti: si chiama La danza dell’anima. Mi piacerebbe collaborare con danzatrici per far vivere e muovere le anime rappresentate nei miei quadri.

Che ruolo ha l’improvvisazione nel tuo processo creativo?

Nessun ruolo. Le mie opere non nascono mai da un’improvvisazione. Tutto parte dall’anima, da una visione interiore chiara e definita, che poi porto su tela.

Come immagini l’evoluzione futura del tuo percorso artistico?

Nel mio passato e nel mio presente c’è stata tanta evoluzione. Per il futuro, desidero un cammino che continui a darmi soddisfazioni, emozioni e nuove sfide.

Descriviti in tre colori.

Rosso, come la passione. Bianco, come la purezza dell’anima. Blu, come la voglia di vivere. Quasi sempre, questi tre colori sono presenti nelle mie opere.

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