Patrizia nasce a Catania nel 1974 e fin da bambina disegna con naturalezza, come un gesto istintivo. La sua formazione all’Istituto Statale d’Arte di Catania la conduce a ottenere il titolo di Maestro d’Arte e il diploma in Architettura e arredamento, ma è nella sperimentazione continua che trova la sua vera voce creativa. Non si lega a uno stile né a una tecnica: tutto ciò che le consente libertà espressiva diventa parte integrante del suo linguaggio artistico. Le sue fonti d’ispirazione sono molteplici: musica, cinema, fotografia, vita. Al centro del suo lavoro c’è un uso del colore coraggioso, deciso, sfrontato. Il colore diventa veicolo di energia interiore, elemento vibrante e vitale che accende la superficie dell’opera e cattura lo sguardo. La luminosità e la brillantezza delle sue creazioni non cercano solo di colpire, ma invitano lo spettatore a un’osservazione più profonda, a scoprire i dettagli nascosti, le emozioni sottese. La sua arte è attraversata da un temperamento viscerale, eredità della sua terra d’origine. Non un omaggio alla tradizione, ma un’espressione autentica della sua sicilianità: istintiva, intensa, viva.
Cos’è per te l’arte?
Per me l’Arte è respiro, è battito. Sia da esecutrice che da fruitrice. Mi fa sentire viva e mi emoziona.
Qual è stato il momento in cui hai capito che il colore sarebbe diventato il centro del tuo linguaggio espressivo?
Ho percepito che avevo necessità di usare tutto ciò che avevo a disposizione per esprimermi, già da piccola. Ma fu all’Istituto D’Arte, già nei primi anni, durante le lezioni dal vero, che iniziai a trovare la mia dimensione. L’ uso, seppur ancor timido, del colore e della luce, avevano un bel riscontro sugli altri, docenti compresi. Mi sentivo libera.
In che modo la tua formazione in Architettura e Arredamento ha influenzato il tuo modo di comporre un’opera?
Sicuramente gli studi in Architettura e Arredamento mi hanno insegnato ad avere un occhio attento per l’armonia, l’equilibrio, i volumi e, perché no, la bellezza dell’opera.
Cosa significa per te “energia interiore” quando la traduci in immagini?
È semplicemente la parte più intima di me, come persona e come artista. In passato avevo anche timore a mostrarla, col trascorrere degli anni, invece, vorrei quasi “urlarla”.
Il tuo rapporto con la Sicilia è viscerale ma non tradizionale: in che modo il tuo “temperamento isolano” entra nei tuoi lavori?
Io sono molto fiera della mia tempra sicula. La Sicilia è un posto meraviglioso, ma spesso ti priva di cose basilari, o meglio pratiche. Però questa privazione, ti accende. Cresci tra meraviglie naturali e storiche, quelle sono il mio background. Nei miei lavori porto quei colori forti, quei luccichii, il calore e il bagliore del sole.
Quando scegli di sperimentare una nuova tecnica, da cosa parti? Dal materiale, dall’intuizione o da un’urgenza comunicativa?
Spesso mi lascio rapire dai materiali. Soprattutto dall’idea di provare cose nuove. Di non mettere limite al potenziale umano. Tramite essi, do voce all’intuizione, ovvio, il tutto mi serve per comunicare un sentire di quel momento.
In che misura musica, cinema e fotografia agiscono da catalizzatori nel tuo processo creativo?
Sono una persona curiosa, innamorata di molte cose. Vedo il bello in una frase, in uno sguardo, in una melodia, tutte queste cose si fondono nella mia mente e creano un’immagine viva. Che poi rivivo durante l’esecuzione dell’opera.
Ti interessa che lo spettatore comprenda il significato profondo della tua opera o preferisci lasciargli uno spazio d’interpretazione personale?
Egoisticamente, penso di non fare arte pensando agli altri. Sicuramente però, mi piace suscitare negli altri un minimo di emozione, non per forza tradotta in significato univoco e limitante.
Hai mai sentito il bisogno di limitare l’uso del colore per esplorare nuove direzioni espressive?
L’ho fatto e a tratti lo faccio. Alterno varie fasi, a secondo del mio vissuto e anche di ciò che voglio rappresentare.
Qual è l’emozione che più spesso cerchi di evocare in chi guarda i tuoi lavori?
Voglio accendere gli animi. Delle volte, nella vita si è come addormentati. Ecco, io voglio mostrare una scintilla, un bagliore, un arcobaleno, un fuoco.
Esiste un’opera, tra le tue, che consideri una svolta o un’autentica dichiarazione di identità artistica?
Si, forse due. “Donna animalier” e “Lady Liberty”. Spesso c’è un filo conduttore tra alcune mie opere. La prima mostra lo sguardo fiero e la sua pelle leopardata, come simbolo di “indomabilità”, ovviamente caratteriale. La seconda mostra la serenità nel ritenersi libera di essere ciò che si è.
Descriviti in tre colori.
Magenta. Blu. Oro.
Progetto artistico #dilloconlatuaarte
Da circa 4 anni, io e la mia Co-admin Giorgia Raho, ci occupiamo di un gruppo Instagram, di artisti, che seguono delle tematiche (una per ogni mese) da noi scelte, per dare vita a delle challenge. Io curo la parte relativa ai contenuti social, compresi dei video creati apposta per dare luce a tutti gli artisti partecipanti. Con questo metodo ci supportiamo a vicenda, ci pubblicizziamo reciprocamente, ci confrontiamo artisticamente e intrecciamo delle belle amicizie. Su instagram mi trovate con il profilo @dillo_con_la_tua_arte




