PETR3SKU

PETR3SKU

Petr3SKU, giovane talento toscano nato a Viareggio nel 2004, si sta affermando come una delle nuove voci più promettenti della scena musicale italiana. Fin da bambino coltiva una forte passione per la musica e la danza, sostenuto dal nonno e da una determinazione che lo porta a iniziare a cantare a soli otto anni e a danzare già dai tre, conquistando riconoscimenti come la vittoria ai campionati nazionali di Barcellona. Negli anni prende parte a concorsi e programmi televisivi, tra cui Talent Busters, che gli apre le porte del Pistoia Blues Festival, e Tra sogno e realtà. Nel 2022 raggiunge le fasi finali del contest Je So Pazzo e partecipa al Rising Voice Contest, ottenendo nel 2024 premi importanti. Nello stesso anno approda tra i 24 finalisti di Area Sanremo, dove presenta il brano “La nostra opera d’arte” davanti a Carlo Conti, ricevendo apprezzamenti dalla commissione e un ottimo riscontro su Spotify. A febbraio 2025 è tra i protagonisti della settimana del Festival di Sanremo, esibendosi a Casa Sanremo con il brano “Stivali e rossetto” e partecipando a interviste ed eventi collaterali che consolidano la sua visibilità. Nell’agosto dello stesso anno pubblica “14 Dicembre”, singolo scritto da Lorenzo Petrescu e prodotto da Vittorio Conte presso i Jericho Studios per MMline Production Records. Il brano, intimo e autobiografico, racconta i ricordi di una storia d’amore giovanile, tra spensieratezza, malinconia e crescita personale, conquistando TikTok grazie anche alla collaborazione con creator come Viola Silvi, Diego Divi e Alberto Ugolini. “14 Dicembre” ottiene grande riscontro sui digital store e durante il tour con Ciccio Riccio, dove Petr3SCU si esibisce davanti a oltre 3.000 persone. Parallelamente continua a scrivere, cantare ed esibirsi, affrontando nuovi casting per programmi come Amici e X Factor, con l’obiettivo di portare la sua musica a un pubblico sempre più vasto. Con la sua voce riconoscibile, la capacità di trasformare esperienze personali in racconti universali e un team di professionisti al suo fianco, Petr3SCU rappresenta una delle realtà emergenti più interessanti del panorama musicale italiano.

Cos’è per te la musica?

Per me la musica è il mio modo di espormi alle persone e di esprimermi, soprattutto. Ho tante cose dentro di me da dover dire e da dover tirare fuori, e riesco a farlo solo tramite la musica. Non ho altro modo per liberarmi dalle mie fragilità; per questo ho scelto di inseguire ancor di più la strada della musica e far sì che diventi un vero e proprio lavoro. Non ne posso fare a meno: ogni giorno mi sveglio con la consapevolezza che amo fare questo e voglio fare questo.

Quali emozioni ti hanno guidato nella scrittura di “14 Dicembre” e in che modo hai deciso di trasformarle in musica?

Un flusso di emozioni improvviso. 14 Dicembre è nata una mattina nella mia cameretta, dove la maggior parte delle volte nascono le mie canzoni. A volte nascono cose che poi non escono, a volte cose che invece hanno un seguito. La mia cameretta è la mia sicurezza. Tornando alle emozioni di 14 Dicembre, come ho detto prima, è stato un flusso: quella mattina stavo male dentro di me. La mia ragazza mi aveva appena lasciato: immaginate ritrovarsi nel letto soli, dopo aver passato la notte con lei, e ritrovarsi solo con un messaggio su WhatsApp. A quel punto tutto ciò che avevo dentro l’ho messo per iscritto, accompagnato da un semplice giro di accordi. Non volevo scrivere la solita cosa malinconica, ma qualcosa di diverso che, guardando avanti, potesse funzionare. E così è stato.

Come vivi il legame tra musica e danza, due passioni che ti accompagnano fin da bambino?

Lo vivo in modo del tutto sereno. Oramai la danza l’ho presa come un “passatempo”, passatemi il termine… come una voglia di entrare in sala e ballare, perché non c’è cosa più bella che potersi esprimere con dei passi su musica. La musica c’è sempre. La danza per me è vita sin da quando ero piccolo: è legame ed è famiglia, soprattutto nella mia scuola e grazie alla mia insegnante, che ormai fa parte del mio team musicale e mi cura anche la parte espressiva e psicologica quando sono sul palco (ahahah). Musica e danza per me sono tutto ciò che ho, e un giorno voglio che vadano di pari passo.

Che ruolo ha avuto tuo nonno nella tua formazione artistica e nel tuo percorso musicale?

Ha avuto un ruolo importante, e lo ha tutt’ora perché lo sento sempre con me. È stato il primo a credere in me, amava sentirmi cantare. Lui amava me, essendo il suo primo nipote avevamo un legame molto particolare. Mi ricordo ancora una frase che mi disse da piccolo: “Hai le mani da pianista”. Mai me la toglierò dalla testa. Un giorno voglio realizzare quelle parole e iniziare a studiare pianoforte per accompagnarmi nei miei brani. (Per ora so solo suonare la tastiera con qualche accordo.)

Cosa hai imparato dalle esperienze in concorsi e talent come Talent Busters, Je So Pazzo e Rising Voice Contest?

Ho imparato tanto. Talent Busters l’ho fatto a 13 anni e l’ho vinto: ero piccolo, ma avevo già partecipato a concorsi nella mia città. Non avevo certo l’esperienza che ho ora, ma quella fu un’ottima base. In parallelo ho preso parte anche al programma Mediaset Tra sogno e realtà, che ricordo con tanto affetto: esperienza bellissima. Con Je So Pazzo, invece, ero già un po’ più grande: l’ho fatto nel 2022, a 17 anni. Anche quella è stata una bellissima esperienza che mi ha fatto crescere. Ero ancora immaturo vocalmente, ma sono arrivato alle finali a Grottaferrata ed è stata una settimana indimenticabile (tra l’altro nella mia edizione c’era anche Mimì di X Factor). Da Je So Pazzo è partito tutto: grazie a quel concorso il mio ex vocal coach conobbe Maria Totaro, la mia attuale manager e produttrice discografica. Con lei ho partecipato al Rising Voice Contest nel 2023: all’inizio non andò molto bene, vinsi solo una borsa di studio, ma proprio grazie a quella non ho mollato. Sono tornato l’anno dopo e andò meglio: mi classificai, vinsi diversi premi, tra cui un contratto di management con Maria Totaro e la presentazione ad Area Sanremo. Grazie a queste esperienze sono cresciuto anno dopo anno e me le porterò sempre dentro.

Qual è stato il momento più significativo della tua partecipazione ad Area Sanremo e cosa ti ha lasciato quell’esperienza?

Quando mi è arrivata la chiamata per la finale. La mattina dopo, alle 6, ho preso il treno per Sanremo: la finale era alle 10, se non sbaglio. Non ci credevo. Eravamo lì tutti pronti col telefono in mano, perché sapevamo che nel pomeriggio sarebbero usciti i nomi dei 20 finalisti. È stato inaspettato per tutto il mio team. Ci aspettavamo qualcosa, ma non così (ahahah). Mi ha lasciato tanto, soprattutto la consapevolezza di me stesso e del mio valore. È stata un’esperienza bellissima, forse la più bella della mia vita fino ad ora, e la consiglio a tutti almeno una volta.

In che modo TikTok ha contribuito alla diffusione del tuo ultimo singolo e al tuo rapporto con il pubblico giovane?

TikTok ha contribuito molto grazie alla collaborazione con creator come Viola Silvi, Diego Divi e Alberto Ugolini. La fanbase sta crescendo piano piano e ne sono molto felice. Abbiamo creduto sin dal primo ascolto in 14 Dicembre.

Com’è stato esibirti a Casa Sanremo e vivere da vicino l’atmosfera del Festival?

Magnifico. Vivere da vicino il Festival è stata un’emozione bellissima. Sanremo è uno dei miei sogni (il secondo, per essere precisi), quindi respirarne l’atmosfera, vedere tanta gente per strada, il profumo di fiori, gli artisti… wow! A Casa Sanremo ho avuto la possibilità di promuovere il mio brano Stivali e rossetto con interviste ed esibizioni, ed è stato fantastico.

Quali ricordi porti con te dal tour con Ciccio Riccio davanti a migliaia di persone?

Porto con me l’emozione, le foto con i bambini che venivano a chiedermi un ricordo e, soprattutto, il calore pugliese. Persone spettacolari, un grazie particolare alla professionalità di Ciccio Riccio.
È stato il mio primo vero live con un brano mio fuori dalla mia regione, e questo lo rende ancora più speciale.

Come ti prepari ai casting di programmi come Amici e X Factor e quali sono le tue aspettative?

Mi preparo con tanta forza, perché non è facile quel mondo. Ho fatto i casting di Amici a novembre 2024 per le sfide, ma non andarono bene; li ho rifatti quest’estate per entrare nel programma e ora aspetto l’esito. Questa volta li ho affrontati con più maturità, sia personale che musicale. X Factor è stata un’altra bella esperienza: l’ho presa più come un “gioco”, con meno aspettative e meno ansia rispetto ad Amici. Ricordo la prima volta che sono entrato nello studio di Amici: mi sembrava di essere in una bolla, era surreale vedere i banchi, i microfoni, i posti dove sono passati tanti artisti. Io ci spero tanto nei talent.

Quale direzione pensi prenderà la tua musica nei prossimi anni e quali nuovi sogni vuoi realizzare?

Stiamo lavorando al nuovo progetto discografico. Ho già registrato la canzone che proporremo a Sanremo Giovani, quindi la direzione c’è: serve solo forza e volontà. “Volere è potere”. Ho tanti sogni, forse troppi. Ho 21 anni ma mi sento ancora un ragazzo di 16 (ahahah). Sicuramente uno dei sogni è emergere con la mia musica, in qualsiasi modo.

Descriviti in tre parole.

Fragile, testardo e tenace.

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