RAFFAELLA MARANGELLA

RAFFAELLA MARANGELLA

Raffaella è un’artista e imprenditrice pugliese originaria di Grottaglie, madre di due bambini e fondatrice del brand “Craste”, un progetto che unisce artigianato, design e identità mediterranea. La sua storia personale è segnata da una profonda rinascita: dopo anni di dolore e violenza fisica e psicologica vissuti in una relazione malata, Raffaella ha trasformato la sofferenza in forza creativa, trovando nell’arte e nella manualità la via per ritrovare se stessa. Il momento decisivo del suo percorso è arrivato in modo inaspettato, con la morte di una pianta grassa. Da quella piccola perdita è nata l’idea di creare qualcosa di bello e duraturo, un oggetto che non avesse bisogno di cure ma che conservasse il calore della vita. Così è nata la prima “Crasta”, un ficodindia reinterpretato come complemento d’arredo, simbolo di resistenza e rinascita. Da quel prototipo imperfetto è germogliata una linea unica nel suo genere: un ficodindia pugliese “invasato” in un tradizionale caspò di ceramica di Grottaglie, realizzato in diverse varianti e colori, diventato in breve tempo uno degli oggetti d’arredo più amati e riconoscibili del Made in Puglia. Il successo del progetto è cresciuto grazie al passaparola e all’autenticità della sua creatrice. Oggi Craste è un marchio affermato, seguito da migliaia di persone sui social, con una pagina Facebook che conta oltre 16mila like e un profilo Instagram in costante crescita. Le sue creazioni hanno raggiunto le case di numerosi personaggi dello spettacolo, tra cui Vasco Rossi, Angelo Branduardi, Fiorello, Al Bano Carrisi e Pino Insegno, diventando emblema di un artigianato che racconta la forza e la bellezza della sua terra. Dietro ogni Crasta c’è la determinazione di una donna che ha scelto di non arrendersi, di risalire dal dolore e di trasformare la propria fragilità in opportunità. Raffaella Marangella rappresenta l’esempio concreto di come l’arte possa nascere dalle ferite più profonde, diventando non solo espressione estetica ma anche testimonianza di rinascita e libertà. La sua storia è un messaggio di speranza rivolto a tutte le donne: nessuna paura, nessuna repressione deve avere il potere di spegnere la propria essenza. Con la sua energia e il suo talento, continua a reinventarsi e a lavorare per espandere il suo progetto, curando ogni dettaglio — dal tessuto alla stampa del logo, fino alla scelta dei vasi — con la stessa passione con cui ha ricostruito la propria vita.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me è qualcosa che mi appartiene da sempre, un modo per dare sfogo ai miei pensieri e alle mie idee. Attraverso la creatività do vita al gusto, alla bellezza e agli accostamenti più armoniosi, rendendo ogni mio prodotto unico e versatile, adatto a ogni tipo di arredamento.

Qual è stato il momento in cui hai compreso che l’arte sarebbe diventata la tua voce più autentica?

Ho sempre saputo che l’arte sarebbe stata la mia strada. Fin da bambina ho vissuto immersa nella creatività, sperimentando, costruendo e cercando di dare forma concreta alle mie idee.

In che modo le esperienze personali e le sfide affrontate nella vita hanno influenzato la tua visione artistica?

Le esperienze personali hanno inciso profondamente sulla mia crescita e sulla mia arte. Proprio da un’esperienza negativa è nata la mia rinascita: sono le Craste ad avermi permesso di dare una svolta alla mia vita, trasformando il dolore in forza creativa.

Cosa rappresenta per te la materia con cui lavori e come scegli i materiali che meglio esprimono le tue emozioni?

Le Craste sono nate quasi per caso, ma da quel momento ho iniziato a ricercare con cura i materiali più adatti alla loro realizzazione. Sono molto attenta alla precisione e al rispetto di chi acquista le mie opere, perciò pretendo che ogni pezzo sia perfetto. Scelgo materiali che dialoghino con me, capaci di creare il miglior prodotto possibile.

Qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso le tue opere a chi le osserva per la prima volta?

Il messaggio che desidero trasmettere è quello della rinascita. Racconto spesso, anche nelle scuole e negli eventi a cui partecipo, che si può ricominciare a qualsiasi età, anche dopo esperienze difficili o devastanti. Credo profondamente nella forza delle donne e delle mamme: in ogni momento della vita esiste un lato positivo da cui ripartire.

C’è un artista o un movimento che senti vicino al tuo modo di creare e di sentire?

Non ho un artista di riferimento preciso. Amo l’arte in tutte le sue forme e cerco ispirazione nel bello, più che in un modello specifico.

Come vivi il processo creativo: è più istintivo o meditato?

Il mio processo creativo è sia istintivo che meditato. Quando realizzo un’opera su richiesta seguo un progetto preciso, ma quando creo liberamente mi lascio guidare dall’istinto e dalla mia ispirazione del momento.

Qual è stata la tua opera più significativa e perché?

Ogni opera per me è unica e speciale. Tuttavia, provo un’emozione particolare quando lavoro su progetti grandi o su pezzi che hanno una storia, come i paioli antichi o i vasi donati da chi si fida di me: in quei casi la creatività prende davvero il volo.

Che ruolo ha la luce — naturale o simbolica — nel tuo percorso artistico?

La luce è vita. Tutto ciò che viene colpito dalla luce cambia aspetto, assume nuova forza. Vivere circondati di luce significa vivere meglio, e allo stesso modo ogni mia creazione si trasforma grazie alla luce che la accarezza.

Cosa significa per te “trasformazione” nell’arte e nella vita?

La trasformazione è la base della vita. In ogni ambito, artistico o personale, evolversi significa crescere. Creare e trasformare sono per me due gesti fondamentali, perché solo chi sa cambiare davvero ha già vinto.

Se dovessi descrivere la tua arte con una sola parola, quale sceglieresti e perché?

Rinascita. Perché la mia arte è nata da un momento difficile ed è diventata la mia forma di riscatto e di luce.

Descriviti in tre parole.

Testarda, tenace, indipendente.

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