RENZO BUGGIANI

RENZO BUGGIANI

Renzo è un pittore autodidatta che coltiva fin dall’infanzia una profonda passione per il disegno. Le sue opere si distinguono per un uso libero e spontaneo del colore, che riflette la varietà delle sue esperienze e delle emozioni vissute. Non legato a tecniche canoniche, il suo stile è una sintesi personale tra Naif ed Espressionismo, con un interesse particolare anche per l’Astrattismo. Ogni sua tela diventa un percorso imprevedibile, un racconto visivo che sfugge a regole rigide per lasciare spazio all’istinto creativo. Dopo una lunga pausa, è solo nel 2023 che torna attivamente alla pittura, trovando nei social un canale per condividere il suo lavoro e farsi conoscere da un pubblico più ampio. Un incontro decisivo è quello con Vera, co-fondatrice della piattaforma internazionale Singulart, che gli offre l’opportunità di presentare le sue opere anche all’estero. Grazie a questa collaborazione, Buggiani riesce in breve tempo a vendere i suoi quadri in diversi Paesi europei e persino negli Stati Uniti. Nel 2025 partecipa al Premio Internazionale Artista d’Europa ed espone per la prima volta presso la Galleria Cartavetra di Firenze, segnando un momento importante nel suo percorso artistico. Il suo cammino è ancora aperto, animato da curiosità, dedizione e dal desiderio di scoprire cosa potrà riservargli il futuro.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me è l’espressione istintiva del mio punto di vista: è il bisogno di rappresentare, attraverso il disegno e il colore, una sensazione profonda che nasce da dentro.

Cosa ti ha spinto a riprendere a dipingere proprio nel 2023?

I miei figli. Con due bambini piccoli ho ricominciato a disegnare per gioco, copiando fumetti e personaggi dei cartoni animati che guardavano in TV. È stato in quel momento che ho capito quanto mi mancasse qualcosa. Da lì ho ripreso seriamente a dipingere.

Come vivi oggi il rapporto con il colore rispetto a quando eri bambino?

Credo sia rimasto lo stesso. Ho sempre amato i colori, in particolare quelli caldi: mi danno energia e libertà.

In che modo le tue esperienze personali influenzano le tue opere?
Completamente. Ogni mio lavoro è ispirato da esperienze vissute o da situazioni che vorrei vivere. Dipingere è un modo per raccontare ciò che sento o sogno.

Cosa significa per te definire il tuo stile tra Naif, Espressionismo e Astrattismo?

Mi considero un artista naïf. Non ho una formazione accademica, sono autodidatta e dipingo in modo molto istintivo. Seguo le emozioni e cerco di esprimere ciò che ho dentro. Mi piace esplorare vari stili: ho sperimentato con il cubismo, l’espressionismo e mi affascina molto l’impressionismo. Ultimamente, mi sto cimentando anche con l’astratto.

Cosa provi sapendo che i tuoi quadri sono arrivati in case e gallerie oltreoceano?

È una grande soddisfazione. Uno dei miei primi estimatori è stato un personaggio noto di Hollywood, e penso che sia anche grazie a lui se ho fatto un salto di qualità. Questo mi ha permesso di essere accolto da una grande galleria online come SINGULART, con sede a Parigi.

Com’è nato l’incontro con Vera e cosa ha rappresentato per te?

Non ci siamo mai incontrati di persona. Quando ho ripreso a dipingere, cercavo un modo per pubblicare i miei lavori online e mi sono imbattuto in SINGULART. Ho inviato la mia candidatura e, lo stesso pomeriggio, mi hanno risposto proponendomi di iniziare su un sito dedicato agli artisti emergenti, con la promessa che se avessi ottenuto buoni risultati, mi avrebbero trasferito sulla loro piattaforma principale. Dopo circa un anno e mezzo, ho ricevuto una mail da Vera, la co-fondatrice, che mi invitava a entrare ufficialmente nella loro galleria online. È stata lei stessa a voler selezionare personalmente le mie opere.

Cosa cerchi quando dipingi: espressione, evasione, comunicazione?

Comunicazione, senza dubbio. Credo che ogni quadro rifletta un punto di vista personale, e l’obiettivo è far riflettere, emozionare, divertire o commuovere chi lo guarda.

Qual è stato il momento più significativo del tuo ritorno all’arte?

Il momento in cui ho ricevuto la mail da Vera di SINGULART. È stato come vedere riconosciute le mie qualità. Spero sia solo l’inizio di un vero percorso artistico.

Cosa hai imparato dal tuo primo approccio con una galleria come Cartavetra?

È stata la mia prima esposizione ufficiale e una grande soddisfazione. Un’esperienza che mi ha fatto crescere.

Ti sei mai chiesto cosa sarebbe successo se non avessi mai smesso di dipingere?

Sì, ma preferisco non pensarci troppo. Guardare al passato serve per non ripetere gli stessi errori, ma è il futuro che conta davvero.

Cosa ti emoziona di più oggi: iniziare un quadro o vederlo completato?

Entrambe le fasi hanno un valore speciale. Iniziare è un momento carico di energia, perché dentro di me si muovono idee e immagini. Ma vedere l’opera finita è altrettanto appagante: è come vedere un pensiero prendere forma.

Hai un sogno artistico che non hai ancora realizzato?

Sono ancora all’inizio del mio percorso. Per ora, dipingere è un piacere e un divertimento. Chissà, magari un giorno diventerò famoso… ahah!

Descriviti in tre colori.

Giallo ocra, nero e rosso. Sono i miei colori preferiti, e in qualche modo mi rappresentano.

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