Claudia è un’attrice e performer versatile, capace di muoversi con naturalezza tra cinema, televisione, teatro e nuovi media. Nata artisticamente sul palcoscenico, ha saputo costruire un percorso ricco e variegato che unisce tradizione e contemporaneità, sperimentazione e popolarità. Sul piccolo schermo ha interpretato ruoli in serie di successo come L’ispettore Coliandro, Rex, Il capitano e 7 vite come i gatti, conquistando il pubblico anche con personaggi ricorrenti. In produzione A casa di papà con un ruolo ricorrente e Due imbroglioni e mezzo. Al cinema ha collaborato con registi di rilievo, da Mario Martone ai Manetti Bros, da Vincenzo Salemme a Pupi Avati, prendendo parte a film come Qui rido io, Ammore e malavita, Song’e Napule, Una festa esagerata ed E fuori nevica. La sua carriera teatrale è altrettanto intensa: ha interpretato classici di Eduardo De Filippo, commedie di Carlo Buccirosso e Vincenzo Salemme, oltre a progetti di drammaturgia contemporanea, alternando ruoli brillanti a parti più intime e sperimentali. Ha portato in scena monologhi personali, come Sarebbe famosa, che testimoniano la sua capacità di unire scrittura e recitazione, e ha ricevuto riconoscimenti per le sue interpretazioni. Parallelamente, si è distinta come autrice e protagonista di web serie, collaborando con realtà come Casa Surace, e come interprete in cortometraggi di impegno sociale e sperimentazione, tra cui Mascherina 1522, La sopravvissuta e Lei/Lui. La sua immagine è apparsa anche in campagne pubblicitarie di respiro nazionale e internazionale, da Campari a Allianz, da Sky Mobile UK a Kocca Jeans. Non mancano esperienze come presentatrice e moderatrice di eventi culturali, televisivi e politici, nonché la partecipazione a programmi di intrattenimento e rubriche televisive di approfondimento. Ospite frequente di Gigi Marzullo, ha saputo costruire una presenza riconoscibile e poliedrica anche fuori dal set. La sua formazione è costante e multidisciplinare: ha frequentato workshop e masterclass con registi come i fratelli D’Innocenzo, i Manetti Bros, Stasi-Fontana e Simone Godano, approfondendo il metodo Strasberg e il lavoro sul personaggio. Ha studiato teatro con maestri come Jurij Alschitz e Carlo Buccirosso, partecipando a laboratori sul metodo Linklater e su Shakespeare, e ha affiancato la recitazione allo studio della danza contemporanea, jazz e afrocontemporanea. Attrice dallo sguardo intenso e dal timbro espressivo, Claudia Federica Petrella porta nelle sue interpretazioni passione, ironia e profondità, confermandosi una voce originale e completa nel panorama artistico italiano.
Cosa sono per te cinema e teatro?
Il cinema e il teatro sono le mie più grandi passioni, come Attrice, e come spettatrice. Come attrice, ciò che amo di più del teatro è il lavoro di squadra e il rapporto col pubblico, nonché l’artigianalità del tutto, che ti permette di viverlo in maniera totale e totalizzante; del cinema, invece, le maggiori opportunità introspettive e la possibilità di lavorare maggiormente di dettaglio, di sfumature e nella misura.
Quando è iniziata la tua carriera artistica?
Dopo un breve periodo nella moda e nell’animazione, ho iniziato a studiare teatro, e poco dopo ho avuto la fortuna di entrare nella Compagnia dei giovani di Carlo Buccirosso e poi nella sua Compagnia, e nel mezzo anche in quella di Vincenzo Salemme, quindi ho fatto quasi subito la gavetta vera; nel frattempo ho studiato anche cinema e iniziato a fare qualche piccolo ruolo nel cinema e nella tv.
Qual è stato il ruolo che ti ha messo maggiormente alla prova e in che modo ti ha trasformata come attrice?
Credo che ogni ruolo che affronti ti arricchisca e ti regali qualcosa di nuovo; ogni volta (tranne rari casi) mi sembra la più intrigante e avvincente! Ogni incontro con un personaggio nuovo, con nuovi colleghi e un nuovo regista ti insegna qualcosa, persino i testi e i registi o attori non all’altezza, perché ti insegnano a cavartela da solo e a uscirne comunque bene in qualche modo…!
Come riesci a bilanciare la tua carriera tra cinema, teatro e televisione senza perdere coerenza artistica?
Onestamente, essendo in assoluto una persona molto coerente con se stessa, non mi sono dovuta porre tanto il problema. Istintivamente, non mi è mai capitato di accettare qualcosa che non mi corrispondesse.
Quali registi o incontri professionali hanno inciso di più sulla tua crescita?
Beh, nel teatro senz’altro Carlo Buccirosso , che ho già nominato, perchè oltre a essere stato il mio primo maestro , è stato anche il sodalizio più duraturo della mia carriera (dal 2000 nella compagnia dei giovani, poi fino al 2018-con qualche sana pausa – nella sua compagnia), quindi possiamo dire che sono cresciuta con lui e con i personaggi che mi ha donato; nel cinema e nella tv direi i Manetti bros per il loro modo di lavorare: sono fuori dagli schemi, molto liberi , aperti, curiosi e fantasiosi, e soprattutto hanno molta fiducia negli attori che scelgono, per cui lasciano loro grande libertà! Un divertimento assoluto essere su un loro set, dove hai la possibilità di esprimerti davvero ( anche con loro ho lavorato a lungo, dal 2009 al 2017: Cavie, Rex , L’ispettore Coliandro, Song e Napule, Ammor e malavita) e in più hanno l’intelligenza di saper usare un attore in ruoli sempre molto diversi tra loro, per cui è una bella crescita continua
C’è un personaggio che sogni di interpretare e che ancora non hai avuto occasione di portare in scena?
I cambiamenti , tutti in negativo, che ci sono stati negli ultimi anni nel nostro mestiere, mi hanno spezzato anche i sogni. Se prima ti avrei nominato una serie di personaggi che avrei voluto interpretare, ora mi viene più da dire che mi basterebbe continuare a interpretare, appunto: sarebbe già qualcosa!!! Il lavoro sta sempre più diminuendo per gli attori della mia fascia d’età: siamo diventati come i ballerini, dopo i 35 anni siamo totalmente fuori dal mercato!!!Il mio sogno prioritario quindi, sarebbe di poter continuare a fare quello per cui ho sempre studiato e che so fare! In generale però mi hanno sempre più ispirata ruoli e attrici del cinema (Nicole Kidman in Moulin Rouge, Audrey Tautou in Il favoloso mondo di Amelie, Natalie Portman in Il cigno nero, Margot Robbie in Barbie). Mi rendo conto, nel dirlo, che nonostante io abbia sempre fatto tantissimo teatro, ho forse più il mito del cinema, come ogni cosa che non riesci a realizzare del tutto! Il teatro tutto sommato mi ha sempre appagata! Il cinema invece è sempre stato solo un assaggio che mi ha fatto venire ancora più fame!
Quanto la danza ha influenzato il tuo approccio alla recitazione e al lavoro sul corpo?
La danza è stata fondamentale, è la mia seconda più grande passione, artisticamente parlando. Una meravigliosa forma d’arte, sia da vedere sia da vivere. L’ho coltivata da sempre, e spessissimo ho avuto modo di inserirla nei miei lavori. È comunque sicuramente uno studio fondamentale sia per imparare una maggiore consapevolezza di sé e dell’uso del proprio corpo, e sia perché ti permette di esprimere tanto senza l’uso della parola, quindi arricchisce l’espressività di un attore. E poi stimola la mente: ti costringe ad essere “veloce” nell’esecuzione e coordinato. Infine ti insegna la disciplina, il lavoro di squadra, e a lavorare duro, un po’come il teatro
In che modo la scrittura dei tuoi monologhi e progetti personali ti permette di esplorare lati diversi della tua creatività?
Ovviamente, quando scrivo io posso permettermi di raccontare esattamente ciò che voglio; generalmente preferisco essere diretta, comunque; amo molto più essere un’ esecutrice, creativa ma all’interno del lavoro di un altro. Comunque quando scrivo per me, di solito, mi diverto molto a enfatizzare degli aspetti comici di me stessa o della vita. E in realtà di mio ho fatto veramente poco, più sul Web che in teatro, ma probabilmente è l’anno giusto in cui realizzerò uno spettacolo tutto mio… Perché ho tanti inizi mai portati a termine, e mi piacerebbe una sorta di one Woman show, in cui interpreto più personaggi, riunendo appunto un po’ di idee e cose che ho scritto per me, e personaggi già messi in scena in altri contesti, cui far proseguire la vita e il percorso. È un’idea che ho da tempo e rimando da troppo…!
Qual è il valore che attribuisci al teatro rispetto al cinema e alla televisione?
Io attribuisco valore a tutte le cose fatte con cura, passione e professionalità. Non faccio un distinguo, perché può esserci un pessimo teatro come un’ottima TV.
Come vivi il rapporto con il pubblico, che sia in sala, davanti a una telecamera o attraverso il web?
Il rapporto col pubblico è la cosa che mi piace di più; l’unica che mi dia davvero sicurezza e piacere. Il pubblico per me è tutto ciò che amo, la parte bella del mio mestiere, gioia e salvezza.
Quali storie senti più urgenti da raccontare oggi come artista?
Beh, la realtà d’oggi è una realtà problematica e complessa: l’essere umano è sempre più solo, il virtuale sempre più invadente e pericoloso, il futuro sempre più incerto. Direi che sono tante le storie da raccontare, o per sentirsi meno soli, o per permettere ancora di sognare.
Che consiglio daresti a un giovane attore che sogna di intraprendere un percorso simile al tuo?
Oggigiorno , purtroppo, per onestà, mi tocca innanzitutto suggerirgli di fare un altro mestiere, perché è un po’ di tempo che il nostro non lo è più. C’era già aria di crisi, poi tra la pandemia e le nuove politiche nazionali, è stato uno sfacelo. A volte si lavora anche tanto, ma si guadagna nulla. È diventato più un hobby che è un mestiere. Detto ciò, se non riuscissi a fargli cambiare idea [ride] , gli suggerirei prima di studiare tanto e spaziare su più generi con curiosità, poi di capire quali sono i suoi punti forti che gli consentano di vendersi bene, e di approfondire quelli.
Progetti per quest’anno?!?
Al momento so per certo che ho tre bei spettacoli da protagonista che andranno in scena:
“Se mi lasci non vale” , che è già stato in scena al teatro Pegaso di Ostia e a Pescocostanzo (Abruzzo) in estiva, e ora dovrebbe approdare a fine Settembre (23 e 24) al Comic off di Roma al teatro Tordinona, e probabilmente in seguito in altri teatri romani ( e dove ho un ruolo decisamente movimentato di moglie, amante, aspirante omicida e tanto altro, ruolo insieme sensuale, comico, volubile e cinico, molto divertente) ;
“ZEZOLLA- LA GATTA CENERENTOLA CHE VOLEVA SOLTANTO BALLARE”, di Cristina Maria Russo, che per la terza volta scrive uno spettacolo tutto per me, ed è in trattativa per un minitour nazionale (ed è un monologo intervallato da bellissimi momenti coreografici, molto sognante e romantico) ;
“Omicidi a sorpresa” di Gian Paolo Mai, bellissimo spettacolo tratto da una serie di testi famosi (che si richiamano tra loro per la tematica: omicidi e morti, decisamente surreali e assurdi), primo tra tutti Mr Big di Woody Allen , e che andrà in scena a Cesena e a Roma tra gennaio e marzo.
Infine avrò un ruolo chiave in un film delizioso che si girerà in Primavera. Diciamo che è un anno che mi pare sia iniziato bello carico di progetti in partenza!
Descriviti in tre parole.
LIBERA, ANACRONISTICA, (troppo) INGENUA.






foto di Marinella Ciancia



Ciao. Leggi “IL GIOIELLIERE una storia vera” in molti mi hanno detto che è una trama da film. Il personaggio che potresti interpretare, che ti calza perfettamente, è Francesca la moglie dell’orafo.
Tu certamente saprai a chi parlarne.
Fammi sapere se lo farai e cosa ne pensi.
Un abbraccio.
Grazie, terrò presente!!! Un saluto affettuoso!