Giusy nasce e trascorre l’infanzia nella suggestiva cornice di Sanremo, dove scopre molto presto una profonda passione per il disegno. A nove anni si trasferisce con la famiglia a Parma, seguendo le esigenze lavorative del padre. Nonostante il suo talento artistico, le sue inclinazioni non vengono sostenute, e le viene preclusa la possibilità di frequentare il liceo artistico. Con tenacia completa gli studi classici e successivamente si laurea in medicina, senza mai abbandonare la matita, che continua a impugnare ogni volta che il tempo lo permette. Oggi, mamma a tempo pieno, trova nei momenti di quiete l’occasione per tornare al disegno, suo primo e più autentico linguaggio.
Cos’è per te l’arte?
Per me l’arte è allontanarmi dalla realtà con il colore e la fantasia. Soffro di una patologia che provoca dolore cronico ed ho ripreso le matite in mano proprio per evadere non pensarci.
Cosa rappresenta per te oggi il disegno, dopo un percorso di vita così diverso da quello artistico?
Ho pensato di unire medicina ed arte in un progetto comune quando in passato presi in considerazione l’idea di specializzarmi in medicina estetica oppure in chirurgia plastica.
C’è un momento specifico della tua giornata in cui senti più forte il bisogno di disegnare?
Durante la giornata prediligo l’ora di pranzo per disegnare, perché sono sola in casa con il mio amato gatto ed ho tutto il silenzio e la concentrazione necessari.
Quali soggetti o temi ti ispirano di più quando prendi in mano la matita?
Amo disegnare volti femminili, manga e anime, ed ho una particolare predilezione per le farfalle. Le trovo esseri, stupendi, fragili ma anche forti che con il loro colore mi abbagliano e ispirano tantissimo.
Hai mai mostrato i tuoi disegni al pubblico o pensato a farlo?
Ho partecipato a tre mostre, a Roma con il mio gruppo Instagram #dilloconlatuaarte, a Massarosa con il mio Babbo Natale ( la mostra era a tema natalizio) ed a Varazze con due opere questo Giugno, un manga in bianco e nero in grafite ed un volto femminile con dei fiori tutto colorato. Inoltre partecipo attivamente ai gruppi di disegno sui social network dove apprezzo e vengo apprezzata soprattutto per la mia versatilità nei soggetti e nelle tecniche utilizzate.
Che ruolo hanno avuto l’infanzia e il trasferimento da Sanremo a Parma nel tuo immaginario creativo?
Il trasferimento a Parma da Sanremo è stato un evento molto infelice, ci ho messo anni per farmene una ragione e per capire le motivazioni. La mia creatività ha risentito molto di tanta tristezza.
Come cambia il tuo segno o il tuo tratto in base al tuo stato d’animo?
Il mio segno grafico cambia in base all’umore, preciso, sottile e ordinato quando son tranquilla, al contrario grossolano e frettoloso quando son nervosa o arrabbiata.
Oggi, da madre, cosa desideri trasmettere ai tuoi figli attraverso la tua passione?
Oggi da madre attraverso la mia passione desidero trasmettere a mia figlia che bisogna lottare per i propri sogni e le passioni. Nulla nasce dal nulla, ci vuole impegno, perseveranza e coraggio per difendere ciò che amiamo e vogliamo davvero fare.
Descriviti in tre colori.
Mi descrivo in tre colori: rosa, viola e lilla color glicine.





