MARIACIRA DI STASIO

MARIACIRA DI STASIO

Mariacira è una professionista del mondo dell’arte, impegnata da anni nella promozione culturale e nella curatela di eventi artistici. Presidente dell’associazione culturale Athenae Artis e ideatrice del blog ArtWord, ha coltivato fin da bambina una forte passione per l’arte, che l’ha portata a intraprendere un percorso di studi nel settore, culminato nel 2014 con la laurea in Scenografia Teatrale e Cinematografica presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Da allora ha approfondito le sue competenze in ambito curatoriale e nell’organizzazione di eventi attraverso master e corsi professionali. Dal 2015 collabora attivamente con associazioni, gallerie e artisti, curando mostre, cataloghi e partecipando alla realizzazione di premi e concorsi artistici di rilievo nazionale e internazionale. A partire dal 2019 amplia la sua formazione con studi in fotografia e grafica digitale, che la porteranno anche a ricoprire ruoli come docente in corsi di formazione artistica. Dal 2020 inizia una nuova fase della sua carriera, firmando articoli e interviste per testate giornalistiche e quotidiani, e approfondendo il ruolo di Social Media Manager e consulente in marketing culturale. Nel 2021 fonda Athenae Artis, realtà che si distingue per progetti espositivi innovativi e per il Premio d’Arte Internazionale “VISIONI”, la cui prima edizione ha coinvolto 60 artisti e ha prodotto un catalogo archiviato presso la prestigiosa biblioteca del Metropolitan Museum of Art di New York. Oggi Mariacira continua a collaborare con critici, giornalisti e professionisti del settore, offrendo un approccio raffinato e dinamico all’organizzazione di eventi culturali, con l’obiettivo di valorizzare l’arte e renderla accessibile a livello internazionale.

Cos’è per te l’arte?

L’arte, per me, è un mezzo di comunicazione straordinario, un’espressione profonda dell’animo umano attraverso cui trasmettiamo emozioni, idee e visioni del mondo. È un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche, offrendo nuove prospettive e stimolando la riflessione. Può incarnare al tempo stesso bellezza e provocazione, tradizione e innovazione, e ha la capacità unica di toccare l’individuo su molteplici livelli.

Cosa ti ha spinto a fondare Athenae Artis e quale visione culturale guida questa realtà?

Athenae Artis è un’associazione culturale dedicata alla promozione e valorizzazione dell’arte in tutte le sue forme. È nata con l’intento di creare una comunità artistica dinamica e inclusiva, offrendo corsi, eventi e mostre pensati per valorizzare il talento dei suoi membri. Crediamo nel potere trasformativo dell’espressione artistica, capace di arricchire le vite individuali e contribuire positivamente al tessuto sociale. Ci impegniamo a costruire un ambiente stimolante in cui artisti di ogni età e livello possano crescere e prosperare, liberi da vincoli. Il nostro team è formato da artisti, insegnanti, organizzatori e appassionati, uniti dalla volontà di rendere l’arte accessibile e apprezzata da un pubblico ampio e diversificato. Collaboriamo attivamente con realtà locali, nazionali e internazionali per offrire esperienze artistiche significative, sia a Napoli che oltre i suoi confini. Athenae Artis è un invito a scoprire come l’arte possa arricchire la vita attraverso il suo linguaggio universale.

In che modo l’esperienza nella scenografia ha influenzato la tua attività di curatrice e organizzatrice di eventi?

L’esperienza nella scenografia ha arricchito profondamente il mio lavoro curatoriale. Avere consapevolezza della composizione visiva e dell’atmosfera mi permette di creare ambienti immersivi e suggestivi, capaci di coinvolgere il pubblico e amplificare il messaggio dell’evento.

Come nasce l’idea del Premio d’Arte Internazionale “VISIONI” e cosa ti ha emozionato di più della sua prima edizione?

L’idea di “Visioni” nasce da un lungo percorso. Dopo oltre dieci anni di esperienza nella progettazione di eventi artistici, spesso costruiti su schemi tradizionali e tematiche predefinite, ho sentito il bisogno di creare qualcosa di più libero, autentico e inclusivo. La rinascita culturale post-Covid ha rappresentato un momento di svolta: durante l’organizzazione degli ultimi eventi, abbiamo registrato un incremento sorprendente di richieste da parte di artisti desiderosi di condividere la propria creatività. Da qui è nata l’idea di un premio che desse voce all’arte in tutte le sue forme, riflettendo emozioni, territori e vissuti, in dialogo con la sacralità del luogo espositivo. In meno di un mese abbiamo ricevuto candidature da Australia, Sud America, diversi paesi europei e molte regioni italiane. Ciò che mi ha emozionato di più è stata la straordinaria voglia di incontro e scambio che ha animato ogni partecipante.

Quali sono, secondo te, gli elementi fondamentali per costruire un evento culturale efficace e coinvolgente?

Un evento culturale efficace nasce da una visione chiara. Serve un concept forte, che intercetti l’interesse del pubblico e sia in sintonia con le tendenze contemporanee. È poi fondamentale una pianificazione meticolosa, obiettivi ben definiti e risorse adeguatamente distribuite. La scelta della location deve essere coerente con l’identità dell’evento, e la comunicazione deve essere strategica, utilizzando canali sia tradizionali che digitali per raggiungere pubblici diversi. Infine, è essenziale offrire un’esperienza memorabile, curando contenuti di qualità, coinvolgendo artisti e relatori significativi e creando momenti di reale interazione. L’attenzione ai dettagli e alla soddisfazione del pubblico è la chiave per costruire un evento di successo e duraturo.

C’è un progetto espositivo che ricordi con particolare orgoglio o che ha segnato un punto di svolta nel tuo percorso?

Assolutamente sì. Il primo progetto espositivo, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato per me determinante. Si trattava di una mostra fotografica ospitata all’interno dell’università, con la partecipazione di docenti, artisti internazionali e attori delle fiction Rai. È stato un successo che mi ha fatto capire con chiarezza che l’arte e la curatela sarebbero state il mio percorso professionale.

Come concili il lavoro curatoriale con quello di giornalista e blogger?

Con naturalezza. Il blog è nato nel 2020 dal desiderio di offrire agli artisti uno spazio dedicato per interviste e articoli su misura. Era un progetto che avevo in mente da tempo, ma che, a causa della pandemia, è stato inizialmente sospeso. L’ho ripreso in seguito, integrandolo nel mio lavoro quotidiano. Oggi porto avanti entrambe le attività, continuando a raccontare l’arte anche attraverso la scrittura.

Quanto è importante oggi saper comunicare l’arte attraverso i social e il digital marketing?

È fondamentale. I social media e il digital marketing offrono strumenti potenti per promuovere l’arte e raggiungere un pubblico globale. Grazie a contenuti visivi accattivanti, narrazione efficace e strategie mirate, è possibile aumentare la visibilità degli artisti e coinvolgere nuovi spettatori, collezionisti e appassionati. In un mondo sempre più connesso, queste competenze sono diventate imprescindibili per chi opera nel settore culturale.

Che tipo di relazione instauri con gli artisti con cui collabori? Preferisci seguirli da vicino o lasciare piena autonomia?

Dipende dal progetto e dalla persona. Mi piace costruire un rapporto equilibrato: da una parte, offro supporto e visione curatoriale; dall’altra, rispetto profondamente l’autonomia creativa dell’artista. Ogni collaborazione è diversa e richiede un approccio flessibile, sempre orientato al dialogo autentico e alla valorizzazione reciproca.

Guardando al futuro, quali nuove direzioni ti piacerebbe esplorare nel tuo lavoro di promozione artistica?

Mi piacerebbe sperimentare nuovi linguaggi e tecnologie per rendere l’arte ancora più accessibile e interattiva. Vorrei coinvolgere il pubblico in modi innovativi, magari attraverso installazioni digitali o progetti partecipativi. Mi affascina anche l’idea di lavorare con artisti emergenti per creare connessioni tra tradizione e contemporaneità, esplorando contesti non convenzionali e interculturali.

Descriviti in tre parole.

Determinata. Ambiziosa. Creativa.

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