Marialuisa Sabato si laurea in Pittura nel 1994 presso l’Accademia Belle Arti di Bari. Scrive ed illustra libri per bambini e ragazzi ed espone le sue opere (mostre personali e collettive) in Italia (a Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Bologna, Udine, Napoli, Salerno, Monza, Ferrara, Reggio Emilia, Cremona, Pisa, Vercelli, Matera, Sanremo, Carrara, Taormina…e molte altre) e all’estero (a New York, Londra, Basilea, Stoccarda, Berlino, in Giappone, a Innsbruck, al Museo Nazionale di Zenjanin in Serbia, al Museo di Storia Naturale di Tirana e, recentemente, a São Paulo in Brasile). Tra le sedi espositive più importanti: il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina; il Palazzo Fruscione a Salerno; il Museo Casa Natale di Cesare Pavese (CN); il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (AL); il Museo di Storia Naturale di Tirana; la Fondazione Marazza di Borgomanero (NO), dove è stata invitata ad esporre le sue opere ed è stata premiata due volte con le sue filastrocche; il Palagio di Parte Guelfa a Firenze; Il Palazzo Ducale a Genova; l’Auditorium Diocesano della Vallisa e la Chiesa di Santa Teresa dei Maschi a Bari. Alcune sue opere sono in permanenza nell’Assessorato alla Cultura del Comune di Taormina; nel Museo di Cuccaro Monferrato (AL), dedicato a Cristoforo Colombo; nel Museo d’Arte Contemporanea di Orsara (FG); nel Museo Sartori di Mantova (collezione Adalberto Sartori), nella Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN), nel Centro d’Arte Santa Teresa dei Maschi a Bari (Museo dei Pigmenti e del Colore) e nella storica Galleria d’Arte GAMeC di Pisa. E’ inoltre riconosciuta come artista storicizzata perché inserita nel “Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea” e nel “Dizionario d’Arte Sartori”, su invito del Museo Sartori di Mantova, autorità riconosciuta a livello internazionale nel settore storico artistico. Tra i riconoscimenti più importanti: il Premio Internazionale di Pittura “Barberart” di Nizza Monferrato (AL); il Premio Letterario “AlberoAndronico” a Roma; la “Menzione d’Onore per la sezione Arte Figurativa” al Premio Internazionale di Pittura “Notti Sacre d’Arte” a Bari; la “Menzione di Merito” per la partecipazione alla quarta edizione della Biennale Internazionale di Salerno; le “Menzioni di Merito” al Premio Mestre per le edizioni 2021 e 2022 e il titolo di artista finalista al Premio Internazionale Apollo Dionisiaco 2022, dell’Accademia Internazionale di Significazione e Arte contemporanea di Roma. A novembre 2022 ha conseguito il premio per il secondo posto nella sezione virtuale di arte figurativa della IV Biennale Internazionale d’Arte di Armenia in Colombia. È stata selezionata ed ha partecipato, ad ottobre 2023, alla IV edizione di BIBART (Biennale Internazionale d’Arte di Bari); alla V edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Salerno, in occasione della quale ha vinto il terzo posto per la sezione pittura figurativa e alla XIV edizione della Florence Biennale (Biennale Internazionale d’Arte di Firenze). A luglio 2024 è stata invitata ad esporre a Palazzo Galvagno, durante il Festival del Cinema di Patti (ME) e ha esposto al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma, nell’ambito della rassegna internazionale AROUND ROME, a cura della Arte Borgo Gallery. Ad agosto 2024 ha partecipato, su invito, all’esposizione INCART, Palazzo Gaeta a Pignola (PZ).
Hai esposto le tue opere in numerose città italiane e all’estero. Quale tra le sedi espositive ti ha emozionato di più e perché?
Ogni singola esposizione, in Italia e all’estero, ha portato nel mio cuore una grande emozione. Le opere create da un artista sono varchi aperti verso la parte più profonda della propria anima ed esporle significa davvero eliminare ogni filtro ed ogni difesa. E’ la forma più pura di comunicazione. Ho provato una emozione incredibilmente forte questa estate, a luglio, quando ho visto le mie opere esposte al Palazzo delle Cancelleria Vaticana a Roma, nell’ambito della rassegna internazionale Around Rome, organizzata dalla Arte Borgo Gallery. Un fascino travolgente… in un luogo da sogno….
Il tuo lavoro spazia dalla pittura all’illustrazione per bambini e ragazzi. Quali sono le differenze principali nel tuo approccio creativo tra questi due ambiti?
Ovviamente una esperienza influisce sull’altra, come tutte le esperienze di vita… non si può prescindere da esse nel proprio messaggio artistico, ma sicuramente nell’illustrazione prevale una parte più razionale della mia creatività, perché mai va dimenticato che ci si sta rivolgendo ad un piccolo (ma grande!!!) pubblico, delicato e attento ad ogni piccola sfumatura comunicativa.
Hai opere in permanenza in diversi musei e collezioni prestigiose. C’è un’opera che consideri particolarmente rappresentativa della tua carriera?
C’è un’opera che ho sempre amato molto, si intitola “Tra due cieli” e rappresenta un albero su un giardino sospeso, fluttuante in un cielo diviso in due parti. Una azzurra, quieta e serena e l’altra più movimentata che passa dal viola cupo alla luce più luminosa. Mi è sempre sembrata una perfetta rappresentazione della volubilità dell’animo umano. Sono molto felice che ora sia in collezione presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Taormina.
Sei stata premiata più volte, sia per la pittura sia per le filastrocche. Cosa significa per te ricevere questo tipo di riconoscimenti?
Sono momenti di pura felicità. Perché vivo per trasmettere il mio messaggio e ricevere questi riconoscimenti, per me, significa essere riuscita ad attraversare ogni barriera, ogni limite… essere riuscita ad abbracciare il pensiero di chi ha valutato la mia Arte.
Nel tuo percorso, hai partecipato a eventi come la Florence Biennale e la Bibart. Quali sono state le sfide e le opportunità più grandi di queste esperienze?
Sfida ed opportunità, in questo caso, coincidono. La sfida è il confronto con linguaggi incredibilmente diversi dai tuoi… l’opportunità è l’arricchimento che arriva da questo confronto!!!
Lavori con tecniche figurative e hai ottenuto il terzo posto alla Biennale Internazionale di Salerno nella sezione pittura figurativa. Cosa ti ispira nella pittura figurativa?
Ormai sono diversi anni che dedico la mia Arte a Madre Natura. La mia Musa ispiratrice perfetta che, nonostante le brutture e le cattiverie dell’uomo, sa rinascere ogni primavera sempre più bella e splendente. E’ un grande esempio per tutti noi che dobbiamo ricominciare a vivere ogni giorno, nonostante le immense difficoltà della vita.
Nel 2024 hai esposto durante il Festival del Cinema di Patti e a Palazzo della Cancelleria Vaticana. Come ti senti nel vedere le tue opere in contesti così prestigiosi?
Ne sono davvero onorata, il mio è stato un percorso lungo… faticoso… non ho smesso mai di lavorare, con grande sacrificio e sempre pronta ad imparare e a ricominciare, ma alla lunga le soddisfazioni sono arrivate e queste due esposizioni hanno lasciato una impronta indelebile nel mio cammino artistico e nel mio cuore.
Sei presente in cataloghi e dizionari d’arte che ti riconoscono come artista storicizzata. Cosa significa per te lasciare un’impronta nella storia dell’arte?
Significa semplicemente portare avanti con dedizione la propria poetica, senza avere paura di sentirsi soli o diversi. La poetica di un artista, il suo messaggio profondo e vero, deve essere unico e personale. Essere parte di una storia è già Storia. Tutti noi artisti speriamo che le nostre opere continuino a trasmettere emozioni, anche alle generazioni future e ciò potrà accadere solo se noi stessi saremo in grado di emozionarci dinanzi alle nostre tele, dal primo all’ultimo giorno della nostra vita.
Il tuo lavoro include anche l’illustrazione di libri per bambini. C’è un progetto letterario a cui sei particolarmente affezionata?
Il libro che ho amato di più è stato “Il mangiar fiabe” (primo premio di un concorso sull’educazione alimentare dei bambini promosso dalla Regione Puglia). In questo caso ho realizzato sia il testo che le illustrazioni e mi sono divertita immensamente ad incontrare i bambini nelle scuole e a realizzare con loro piccoli progetti, a vedere le loro interpretazioni dei personaggi del libro…. Stupendo!!!!
Qual è il tuo messaggio principale come artista e come speri che il pubblico si relazioni alle tue opere?
Le mie tele sono finestre aperte su mondi incontaminati, dove l’uomo non ha mai portato la sua forza devastatrice. La mia speranza è quella di riuscire a lenire e portare sollievo, di far dimenticare, anche per un solo istante, le inquietudini e le pene di chi posa lo sguardo sulle mie opere.
Guardando al futuro, ci sono progetti, collaborazioni o nuove sfide artistiche che non vedi l’ora di affrontare?
Sto preparando una importante personale per la primavera prossima. Ogni volta la sfida diviene più grande. Bisogna superare i propri limiti e crescere… sempre di più… cercando di toccare il cuore del pubblico con preziose perle di stupore.
L’esperienza internazionale ha arricchito il tuo lavoro. Quali differenze culturali hai percepito rispetto al pubblico o alla critica in Italia e all’estero?
Attraverso l’arte si parla un linguaggio universale, che non conosce confini e limiti di alcun tipo. Neanche la differenza culturale, che normalmente distingue due nazioni, può essere una barriera insormontabile. Anzi! La cosa più bella delle esposizioni internazionali è stata l’interazione con artisti e fruitori di ogni parte del mondo. E davvero, credetemi, sono questi i momenti in cui ci si accorge quanto sia incredibilmente inutile parlare di diversità, di limiti, di confini….