SCARLETT FIRE

PAOLA LA MONTANARA, in arte SCARLETT FIRE. Classe ’89, nata a Bari, figlia di genitori musicisti, ha fatto parte del gruppo musicale della madre Antonella Carrias, che è stata cantante attiva negli anni ‘90 e 2000, e interprete di musica internazionale in particolare latino-americana. Diplomata in ragioneria informatica, attualmente studia DAMS (Discipline dell’Audiovisivo, della musica e dello spettacolo) a Bari. Ha studiato musica dall’età di 4 anni, in particolare pianoforte, chitarra e violino. Autrice di canzoni e ballerina di danze caraibiche. E’ sposata dal 2017 con Ivan Guaragna, il quale, nonostante lo faccia solo a livello amatoriale, è tra i suoi principali fotografi. Attualmente svolge la professione di fotomodella, cantante e autrice.

Come hai iniziato la tua carriera nel mondo della moda?

La mia carriera da fotomodella è iniziata quasi per caso: sono ballerina di danze caraibiche, ed un giorno, durante una serata, un fotografo mi ha notata; qualche giorno dopo mi ha cercata sui social e mi ha chiesto di posare. Da lì è nato tutto.

Qual è stata la tua esperienza più memorabile come modella finora?

Non c’è uno shooting in particolare che posso considerare il più importante, ognuno di essi lascia in me un bellissimo ricordo. Sicuramente può essere definito “memorabile” il secondo shooting fatto con Vito Donadei, poiché è stato incentrato sul fantasy ed io ho interpretato un demone, con tanto di ali, corna e spade. Solo il make-up è durato un’ora e mezza a cui aggiungere altre 3-4 ore di pose. Sicuramente è stato un lavoro, appunto, memorabile ed anche stancante, ma ne è valsa la pena.

Quali sono i tuoi rituali per prepararti per una sessione fotografica?

Il giorno prima, preparo la valigia con tutti gli outfit richiesti; Il giorno prima di uno shooting non mangio mai carboidrati e la mattina faccio una colazione molto leggera (o un pranzo leggero in base all’orario dello shooting) continuando ad evitare i carboidrati. Inoltre, evito di fare palestra il giorno prima e il giorno dopo. Tutto ciò per avere una forma fisica migliore e non apparire stanca.

Come ti mantieni in forma e curi il tuo aspetto per il lavoro di modella?

Per prima cosa mantengo una dieta costante seguita da un nutrizionista, faccio molta attività fisica tra il ballo e la palestra; ovviamente, parrucchiere ed estetista sono tra le persone che vedo più spesso e cosa più importante è cercare di avere almeno 7-8 ore di sonno soprattutto prima di uno shooting. Evito totalmente le bevande gasate e mi concedo un bicchiere di vino una tantum.

Quali sono le sfide più comuni che incontri nel tuo lavoro?

Sicuramente quando capita di dover scattare un giorno dopo l’altro, mantenersi freschi per entrambi gli shooting diventa una bella sfida. Ancora più difficile se capita nello stesso giorno. Altra sfida è interfacciarsi quotidianamente sui social poiché bisogna stare molto attenti alle segnalazioni che si ricevono per foto spesso anche totalmente caste: mantenere la calma in quei momenti è una bella sfida, perché viene minato il lavoro sia mio che dei miei collaboratori…

Qual è il tuo parere sull’impatto della moda sull’autostima e sull’immagine corporea delle persone?

Agli inizi della mia carriera da fotomodella sono stata rifiutata da un manager che rappresentava alcuni brand qui in Puglia. È stato un momento in cui ho ricevuto molte critiche, specialmente sul mio corpo. In questo settore, il body shaming spesso non viene riconosciuto e molte persone non esitano a sottolineare presunti difetti, anche se potrebbero essere molto dannosi per chi è più sensibile. Tuttavia, da quel giorno ho deciso di non arrendermi e di continuare per la mia strada. Io penso che bisognerebbe avere dei modelli di riferimento eterogenei: il pubblico spesso prende come ideali fisici le modelle e i modelli, e questo può appunto avere ripercussioni sull’autostima della persona; pertanto, la cosa migliore sarebbe che tutti possano riuscire ad immedesimarsi in coloro i quali vedono sulle passerelle, senza percepire troppe differenze nell’aspetto fisico. Inoltre, uno di quelli che considero i pericoli maggiori in questo settore è l’intelligenza artificiale, la quale crea dei modelli e delle modelle eccessivamente perfette e gradualmente potrebbe sottrarre lavoro alle fotomodelle in carne ed ossa.

Quali sono le tue fonti di ispirazione nel mondo della moda?

In realtà non mi sono mai ispirata a nessuno, ma ammiro qualunque donna sia stata in grado di realizzare i propri sogni con le proprie forze. Io sono sempre stata me stessa, amo la mia personalità e il lavoro che faccio.

Come affronti la pressione per mantenere uno standard di bellezza elevato nel settore del modellismo?

E’ difficile riuscire a piacere a tutti e spesso si ricevono critiche, inoltre ci sono davvero tantissime modelle e molte anche decisamente belle. L’importante è non cedere al confronto con le altre e perseverare nella propria strada: ognuno è artefice del proprio destino.

Qual è il tuo consiglio per chi aspira a diventare una modella?

Sicuramente dovranno essere pronte ad affrontare le critiche della gente, gli amici e i parenti potrebbero non capire o non accettare la scelta fatta… il consiglio che posso dare è di non mollare, di credere nelle proprie idee e nei propri obiettivi: le persone sanno essere cattive e ci sarà sempre qualcuno migliore: l’importante è non arrendersi e crederci sempre, dare sempre il massimo per poter essere fieri di ciò che si è fatto.

Progetti futuri?

In realtà non sono solo una fotomodella: sono figlia di musicisti, quindi ho avuto a che fare col mondo dell’arte e dello spettacolo fin da bambina: ho imparato a suonare il pianoforte e a leggere gli spartiti all’età di 4 anni; a 16 anni facevo parte del gruppo musicale di mia madre, e siamo stati presentati da Pippo Baudo durante un evento nei primi anni 2000. Studio DAMS (Discipline dell’Audiovisivo, della musica e dello spettacolo) a Bari e il mio prossimo progetto è il lancio di una canzone, in particolare sarà una bachata, così da poter fondere la mia passione per il ballo con la musica e l’arte in generale.

Un commento su “SCARLETT FIRE

  1. Che dire: conosciuta quasi per caso, fotografata e apprezzata per la sua professionalità. Ci siamo ripromessi di incontrarci nuovamente per altri scatti. Il lavoro con Donadei è stato strepitoso. Una ragazza di una energia vulcanica.

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