RAFFAELLA BEVILACQUA

RAFFAELLA BEVILACQUA

Raffaella è un’artista appassionata che sin da bambina ha trovato nel disegno e nella pittura un modo autentico per esprimersi. Autodidatta per vocazione, ha esplorato nel tempo una vasta gamma di tecniche, passando con naturalezza dal fumetto all’acquerello, dal carboncino al gessetto su velluto, fino alla pittura a spatola con olio e acrilico su tela. Il suo percorso è stato arricchito dal contatto diretto con grandi artisti e botteghe d’arte, partecipando a numerose mostre collettive e personali, soprattutto in Toscana, nel Lazio e nella sua terra d’origine, l’Abruzzo, dove ha ottenuto premi, apprezzamenti e numerose richieste di opere su commissione. La sua creatività è animata da un amore profondo per i colori forti e dalla suggestione dei paesaggi, in particolare quelli marini dominati dai trabocchi del litorale abruzzese e le dolci campagne toscane. Negli ultimi anni, il suo interesse si è orientato sempre più verso la figura umana, in particolare quella femminile, indagata nei temi della passione e del romanticismo di coppia. Con grafite, pastelli, acquerelli e gessetti su cartoncino, Raffaella dà forma a emozioni delicate e profonde, in una continua ricerca di essenze e attimi irripetibili. L’arte per lei è molto più di un linguaggio visivo: è un mezzo per entrare in contatto con sé stessa e con le vibrazioni più alte dell’esistenza — quelle della gioia, dell’amore e della passione universale.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me non si può definire, si sente, si percepisce, ti travolge e ti spinge ad esprimerti senza paure, timori, giudizi. L’arte è creazione, passione e liberazione, la mia compagna di viaggio, una parte importante di me che mi rappresenta.

Qual è stato il primo momento in cui hai capito che il disegno non era solo un gioco, ma qualcosa di più profondo per te?

Da piccola disegnavo sempre, con naturalezza come si fa quando si respira, disegnavo su tutto: quaderni, libri di scuola, elenco telefonico. Mi ha sempre divertita ma non è mai stato un gioco come un altro, il disegno è stato sempre il mio modo di esprimermi, di liberarmi, di dar vita alla mia fantasia, è sempre stato una cosa seria perché mi trasporta su livelli vibrazionali altrimenti sconosciuti.

C’è una tecnica o un materiale che senti più vicino alla tua sensibilità, anche dopo averne sperimentati tanti?

Si, ho sperimentato diverse tecniche per curiosità e interesse riuscendo a dar forma a lavori che mi piacciono e mi soddisfano e meravigliandomi sempre di come prenda vita il disegno con questa piuttosto che con quell’altra tecnica; le tecniche che preferisco sono comunque l’olio su tela per la sua resa formidabile e per poterlo utilizzare senza fretta, per la sua lucentezza, fluidità e corposità, e la grafite anch’essa indispensabile perché nata come primo amore.

In che modo i paesaggi abruzzesi o toscani influenzano la tua visione artistica e il tuo modo di usare il colore?

I paesaggi abruzzesi rappresentano luoghi della mia regione d’origine che ha una vegetazione stupenda e un mare che mi ricorda le estati più belle, il litorale è costellato di Trabocchi, casine di pescatori su palafitte in acqua che ora sono diventate ristoranti pregiati di pesce e che amo ritrarre ad olio su tela. I paesaggi toscani con le campagne, i girasoli enormi e luminosi, i cipressi e la terra rossa di Siena, hanno ispirato tanto i miei dipinti per la bellezza unica dei colori che mi hanno meravigliata e incantata nei lunghi anni vissuti in Toscana.

Come vivi il passaggio tra la rappresentazione del paesaggio e quella della figura umana, in particolare femminile?

In realtà decido di dipingere un paesaggio piuttosto che un figurativo assecondando il mio desiderio del momento. Sono soggetti e tecniche molto differenti e che richiedono tempistiche diverse quindi ovviamente anche il tempo ha il suo peso nella decisione. Nella rappresentazione di un paesaggio uso l’olio e so che mi sto per immergere in un viaggio vero e proprio, tra colori, natura, odori e richiederà molti giorni, settimane. Quando mi cimento con un ritratto invece sono spinta dal desiderio di raffigurare un personaggio che mi ispira, carismatico, bello, espressivo e magari sexy e sensuale, soddisfacendo una pulsione romantica e passionale magari nel disegnare una coppia innamorata, o cercando un’assonanza con me e il mio essere, disegnando una figura femminile, sinuosa, armonica.

Cosa cerchi di cogliere o trasmettere quando ritrai una figura legata al romanticismo o alla passione?

Cerco di trasmettere proprio l’aspetto del romanticismo, della dolcezza e dell’intimità tra due amanti e la passione che li unisce; nel disegno deve percepirsi il desiderio e la voglia di stare insieme, di baciarsi, di toccarsi, che è ciò che tutti noi vogliamo e che rappresenta il mio animo, le mie passioni, i miei sentimenti.

C’è un’opera che consideri più rappresentativa del tuo percorso e del tuo sentire artistico?

L’opera che ho sempre più amato è mio il Vaso di Girasoli dipinto con olio e pasta acrilica volumizzante su tela. I girasoli sono i fiori più belli, che guardano l’astro che ci illumina e che mi ricordano il grande Vincent che amo come pittore impressionista e che mi ha molto ispirato. I girasoli ‘sanno di terra di Toscana’ e di quei campi che ho visitato centinaia di volte, dove ho vissuto amori e amicizie che non si dimenticano. La tecnica che ho usato mi ha permesso di sperimentare una tecnica mista elaborata e per questo di esprimermi e divertirmi tantissimo.

Qual è la sensazione più forte che provi mentre dipingi, soprattutto nei momenti in cui riesci a “connetterti” con ciò che crei?

La sensazione più forte che provo è una grande forza, un’energia inspiegabile, mi distacco da ciò che mi sta attorno e mi immergo nei colori, negli odori di quei colori e nel ‘mondo’ che sto realizzando con eccitazione e euforia. La fantasia mi porta lontano e quando torno mi sembra di aver vissuto davvero un bellissimo viaggio.

Hai mai sentito il bisogno di fermarti, oppure l’arte è per te un flusso continuo che non riesci a interrompere?

Ho spesso, direi quasi giornalmente, l’impulso e il desiderio di disegnare perché mi esprimo e mi realizzo così e la mia giornata ha ‘più senso’, mi sento bene, mi sento me stessa, però spesso mi vedo a rimandare, a causa del mio lavoro e impegni personali come tutti, e quindi non disegno davvero come vorrei. Pertanto, non ho mai ‘perso la voglia’ di disegnare, anzi il flusso continuo è sempre là che vuole uscire e scorrere. Vorrei avere più tempo.

C’è un sogno o un progetto artistico che non hai ancora realizzato e che ti piacerebbe portare avanti?

Mi pacerebbe avere una mia bottega d’arte, dove dipingere e disegnare liberamente, con i giusti spazi e dove poter lasciare i miei colori e i miei pennelli che profumano d’olio, senza doverli riporre ogni volta, dove poter accogliere la gente, esporre, il mio posto insomma. Nella vita ho studiato mi sono laureata e lavoro in campo informatico che pertanto non è attinente alla mia passione; perciò, il mio laboratorio per ora resta un sogno, e per ora mi accontento così, disegnando e partecipando ad esposizioni o estemporanee.

In che modo l’arte ti ha aiutato a conoscere meglio te stessa o a superare momenti difficili?

Esattamente è proprio l’arte che mi consola quando sto male perché dipingere e disegnare mi aiutano. È nella mia passione che mi rifugio per superare i momenti peggiori, difficili. Disegnare è la mia casa, il mio porto sicuro, la mia comfort zone in cui mi sento protetta, mi rilasso, creo e sono con me e tutto passa. Sono con me stessa ma sono anche me stessa; posso esprimermi senza alcun timore di giudizi perché l’arte è personale, ha un potere enorme, curativo, accogliente, una chiave che apre il mio mondo interiore e permette di tirar fuori ogni spettro, ogni ansia, ogni desiderio, ogni bellezza. Grazie all’arte, al poter esprimermi, ho capito tanto di me, ciò che mi piace, ciò che voglio nella vita, ciò che invece non voglio. Come un’amica che con attenzione e senza giudizio mi ascolta, l’arte sta con me.

Descriviti in tre colori.

Il rosso è il primo perché mi rappresenta, è il colore della passione, della forza, del fuoco ed è quel colore che va sempre inserito nei dipinti, quel punto di rosso che c’è sempre perché personalizza e rende unico, lui accende e illumina. Il blu perché evoca il mare, uno dei miei soggetti più rappresentati su tela, il mare che spinge lo sguardo all’orizzonte, che sa di aperto, di vasto e di infinito. Il blu è anche il colore dei miei occhi che mi ha sempre caratterizzato. Il verde perché amo la natura, i boschi fitti che spesso disegno, quelli dove i raggi del sole che si infilano tra le cime fanno risplendere le foglie ed io stesa, da sotto mi godo lo spettacolo immaginando che l’energia cosmica è lì intorno a me.

1 Comment

  1. Martina

    Raffaella anima pura, hai saputo raccontare l’arte con passione ed intelligenza

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