Antonio nasce a Monterosso Calabro il 31 gennaio 1968. Fin da piccolo manifesta passione innata per il disegno. Essendo di base creativo e sensibile sin dall’adolescenza Antonio si è dedicato anche alla scrittura oltre che al disegno ed alla pittura. Nonostante l’invito ad iscriversi a licei umanistici da parte dei docenti opta per un istituto ad indirizzo tecnico, riversando il gusto artistico nell’architettura. Prosegue gli studi universitari in ingegneria edile durante i quali accetta anche l’incarico di produrre dei lavori murali e su tavola in una cappella militare in Sardegna. Dopo gli studi si dedica ad un mestiere che comunque risulta creativo, sia nella fase ideativa che esecutiva. In ogni caso non rinuncia mai alla sua passione per il disegno, la pittura e la poesia che continua tutt’ora, ben consapevole che non si finisce mai di apprendere nella vita come diceva Michelangelo. Pur producendo arte non per fini commerciali ha partecipato a esposizioni tra cui quella del settembre 2021 per la candidata a sindaco Alessandra Clemente.
Cos’è per te l’arte e come hai scoperto questa tua passione?
L’arte per me è stata da sempre fuga dalla realtà, qualcosa di mio e solo mio… una dimensione parallela. La passione è nata con me, mia madre, insegnante elementare, racconta che a 3 anni presi una penna e disegnai un animaletto su un foglio in modo talmente identificabile che sembrava fatto da un bambino di 6-7 anni.
C’è stato un momento o un’opera che ha segnato una svolta nel tuo percorso creativo?
Non c’è un lavoro che particolarmente abbia lasciato in me una traccia più intensa, mentre invece ci sono stati 2 punti di svolta, uno quando cominciai a dipingere ad olio a 14 anni spinto da un maestro napoletano ed un”altro 7 anni fa quando ho deciso di dedicarmi fortemente alla ritrattistica.
Quali artisti o correnti artistiche ti hanno maggiormente influenzato?
L’artista che ho sempre adorato è Leonardo Da Vinci ed in generale l’arte rinascimentale.
Quali tecniche utilizzi più spesso e perché?
Prima adoravo più la pittura oggi sono innamorato di matita e carboncino un quanto mi danno le sensazioni più profonde, con il contrasto del bianco e nero, come luce ed ombra, come giorno e notte.
Come nasce una tua opera? Parti da un’idea precisa o lasci spazio all’istinto?
Per quanto concerne i miei lavori di ritrattistica le opere nascono con lo scopo di raccontare di me, della mia vita attraverso i personaggi che hanno avuto influenza nella mia formazione di uomo.
Quanto tempo dedichi alla fase di progettazione rispetto a quella esecutiva?
Progetto ed esecuzione sono 2 fasi entrambe fondamentali e spesso mi occupano tempi confrontabili.
C’è un messaggio ricorrente nelle tue opere?
Il messaggio delle mie opere è: Gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Usi l’arte anche come strumento di critica sociale o introspezione personale?
La mia arte ha proprio questo doppio binario, cioè critica contro la deriva della società promuovendo personaggi positivi attraverso i miei ritratti, volti a ricordare i soggetti o a farli anche conoscere, ma anche introspezione e ricerca in me delle tracce lasciate da questi soggetti.
Quanto è importante per te il rapporto tra l’opera e chi la osserva?
Il rapporto tra me e l’osservatore è fondamentale, perché l’arte è divulgazione ed io ho bisogno di divulgare messaggi positivi che dovrò vengano percepiti dell’osservatore per costruire insieme un mondo migliore.
Su cosa stai lavorando in questo periodo? Hai qualche progetto futuro che ti entusiasma particolarmente?
In questo periodo sto progettando 2 ritratti importanti uno di un giornalista vittima di mafia ed uno del grande Luciano De Crescenzo. Questi sono i progetti per il mio futuro nell’immediato.
Cosa ti auguri che il pubblico provi o pensi quando entra in contatto con il tuo lavoro?
Mi auguro di riuscire sempre a ricevere messaggi del tipo: i tuoi ritratti catturano l’anima … perché è attraverso questo che posso divulgare.








