GENNARO POSA

GENNARO POSA. Dalla pandemia ho iniziato a cercare un valore da dare a ciò che penso, a ciò che sono e a ciò che vorrei essere. Senza studi, senza scuole dell’arte, ma solo liberando la mia mente ho iniziato a dipingere quello che da sempre ho dentro, il “Caos”. Sulla tela imprimo ciò che al momento la mia mente immagina, priva di forma e struttura definita, inizio a liberare me stesso fino ad ottenere un insieme di forme, colori e sentimenti che fino a quel momento non erano visibili. Sono i quadri a dirmi chi sono veramente.

Da quanto tempo dipingi?
Ho iniziato a dipingere da autodidatta nel 2021. Ho sempre disegnato per diletto ma mai su tela. Poi per gioco e curiosità mi sono buttato sulla pittura.

Qual’e’ tecnica artistica utilizzi e perché?
Dipingo utilizzando vari prodotti, carboncino, acrilici e inchiostro. Mi piace provare a giocare con i colori e vedere cosa ne esce. Prediligo l’astratto figurativo perchè posso essere libero di sbagliare e non dover creare qualcosa che sia perfetto.

Qual’e’ la tua fonte di ispirazione?
La mia fonte d’ispirazione è mia moglie, la mia musa. Mi piace trasmettere il mio amore per lei dipingendola in momenti quotidiani, mentre dorme, o anche solo mentre pensa. Mi piace raccontare la mia storia d’amore.

L’arte ha cambiato la tua vita?
L’arte per me è una valvola di sfogo. Grazie ad essa posso scaricare tutte le pressioni che la vita mi presenta.
Posso essere libero di essere me stesso, senza il bisogno di essere accettato dagli altri.

Qual e’ il prossimo passo nella tua carriera artistica?
Per me è continuare semplicemente a dipingere, e a sperimentare per rendere sempre il più unico possibile il mio stile.

Hai un sogno nel cassetto?
Il mio sogno é rimanere nel tempo. Non mi dedico alla pittura per vendere, certo se capita ne sono entusiasta, ma per me è importante che ci sia un ricordo tangibile di quello che sono e di quello che è la mia vita.

Progetti futuri?
Nel futuro prossimo ci sono diversi eventi a cui parteciperò o che a breve saranno presentati, ma nel frattempo continuo a concentrarmi sul mio stile e a reinventarmi. Se poi saranno apprezzati anche da curatori, critici e galleristi, le collaborazioni saranno sempre ben accette.

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